Bruxelles – Il terremoto giudiziario piombato sull’emergenza Xylella in Puglia non deve fermare l’eradicazione del batterio dalla Regione. La Commissione “crede che siano necessarie azioni rapide ed efficaci da parte delle autorità italiane per salvare le piante che sono ancora sane ed evitare un ulteriore diffondere della malattia in altre aree in dell’Italia e in Europa”, ha dichiarato Enrico Brivio, portavoce del commissario alla Salute Vytenis Andriukaitis, dopo lo stop agli eradicamenti deciso dalla magistratura italiana.
La procura di Lecce ha indagato dieci persone, tra cui il commissario straordinario per l’emergenza Xylella, Giuseppe Silletti, per reati ipotizzati che vanno da diffusione di una malattia delle piante, violazione dolosa delle disposizioni in materia ambientale, falso e distruzione o deturpamento di bellezze naturali, tutti reati che sarebbero stati commessi nel leccese e zone limitrofe dal 2010 ad oggi.
La Commissione, ha affermato il portavoce, “non commenta le decisioni della magistratura locale”, ma sottoline però che la Xylella “è uno dei batteri più pericolosi del mondo per le piante, ed è la causa di una varietà di malattie e con un serio impatto economico per l’agricoltura”. “Anche se il ruolo specifico della Xylella fastidiosa e tutte le sue implicazioni in Puglia rimane da essere pienamente compreso”, ha aggiunto, il batterio “è stata trovato in giovani piante e olivi che mostrano segni della malattia lì dove non sono stati trovati altri agenti patogeni”.
La Commissione ha ricordato anche che proprio la settimana scorsa è stata inviata una lettera di messa in mora a Roma, prima fase della procedura di infrazione, in cui si sottolinea “che le misure europee devono essere messe in atto”, così come “le sta mettendo in atto la Francia in Corsica e in altre zone nel sud del Paese in cui è stato riscontrato il batterio”.