Roma – “A fronte dei tanti bambini morti in mare, giorno dopo giorno, assume un sapore crudelmente beffardo ferire la dignità dei migranti prevedendo addirittura di spogliarli dei beni che sono riusciti a salvare nella fuga dalle tribolazioni dei Paesi natali, come si propone di fare un Paese dell’Unione. Una misura che riconduce alla memoria i momenti più oscuri dell’Europa”. Sebbene non lo nomini esplicitamente, il paese al quale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si riferisce è la Danimarca, dove è stata presentata una legge che consentirebbe il sequestro di oggetti preziosi trovati addosso ai migranti per far fronte alle spese di accoglienza. L’altro riferimento, quello ai momenti più oscuri dell’Europa, ovviamente riguarda il periodo in cui erano i nazisti a praticare questo un furto di Stato contro chi veniva rastrellato per finire nei campi di concentramento, ebrei, comunisti, omosessuali, rom e altre minoranze.
L’iniziativa danese, che Mattarella associa dunque alla follia hitleriana, è per il presidente l’ennesimo simbolo di una strada sbagliata con cui si cerca di gestire i flussi migratori. Un simbolo come “i muri e i fili spinati” che il capo dello Stato condanna come il tentativo di “rinchiudersi”. Al contrario, indica, quella dell’Europa unita è la “dimensione minima” per affrontare con successo tanto la sfida delle migrazioni, quanto quella della minaccia terroristica che “va sconfitta con le armi della civiltà che abbiamo costruito”, e non facendoci “snaturare”.
L’invito di Mattarella, ancora una volta, è di proseguire nel cammino dell’integrazione europea. Un invito che rinnova anche in un passaggio dedicato ai “gravi episodi” legati al salvataggio delle 4 banche italiane, Cari Chieti, Cari Ferrera, Banca Marche e Banca Etruria. L’Inquilino del Colle sostiene che, “dopo avere responsabilmente trovato mediazioni e compromessi per giungere a soluzioni condivise, l’Italia ha il dovere di chiedere – come ha fatto il governo – che siano integralmente onorati gli impegni previsti in materia di Unione bancaria”. Un colpetto alla Germania che continua a mantenere ritrosie sull’adozione del terzo pilastro dell’Unione bancaria, il sistema comune di garanzia sui depositi. “Rassegnarsi a una Unione bancaria lacunosa e vulnerabile, come hanno evidenziato anche la Commissione europea e la banca centrale europea – ammonisce Mattarella – esporrebbe l’intera Europa a rischi di carattere sistemico.