Bruxelles – Dopo il rinvio dovuto alle obiezioni italiane, è arrivata la decisione dell’Ue per la proroga di altri sei mesi delle sanzioni economiche nei confronti di Mosca. L’accordo tra i Ventotto, dopo una discussione in Consiglio europeo che ha toccato solo lateralmente la questione concentrandosi piuttosto sul controverso gasdotto Nord Stream, è arrivata nel corso della riunione dei rappresentanti permanenti. Il prolungamento delle misure economiche nei confronti di Mosca sarà ratificato con procedura scritta dalle capitali e, se nessuno avrà obiezioni da sollevare, diventerà effettivo lunedì.
Nonostante le resistenze dell’Italia che insisteva per discutere del rinnovo perché, come ha sottolineato Renzi, “non siamo passanti alla finestra”, la proroga delle misure era scontata: i leader hanno infatti stabilito un collegamento chiarissimo tra la cancellazione delle sanzioni e una completa messa in atto degli accordi di Minsk, che invece non sono ancora pienamente rispettati. Le sanzioni dunque resteranno ora in vigore fino alla fine di luglio 2016.
Le esportazioni di prodotti Made in Italy in Russia nel 2015 sono crollate del 27,5 % per effetto dell’embargo che ha alimentato tensioni commerciali che hanno interessato anche i prodotti non colpiti direttamente, fa i conti Coldiretti in occasione del rinnovo delle sanzioni europee che hanno dato vita alle contromisure russe. Se i settori più colpiti sono chiaramente quelli interessati dall’embargo che ha sancito a partire dal 6 agosto 2014 il divieto all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari (frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce), perdite di quote di mercato considerevoli, sottolinea Coldiretti, si registrano anche in altri importanti comparti, dal tessile all’arredamento fino ai mezzi di trasporto. Nell’agroalimentare, secondo l’associazione degli agricoltori, ai danni diretti stimati in 20 milioni di euro al mese di mancate esportazioni si sommano anche i danni indiretti dovuti alla perdita di immagine e di mercato provocata dalla diffusione in Russia di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy.