Bruxelles – La Corte di giustizia francese ha deciso di rinviare a giudizio il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, per l’accusa di negligenza nel caso dell’arbitrato che ha chiuso il lungo contenzioso tra l’uomo d’affari Bernard Tapie e la banca Credit Lyonnais per l’acquisizione di Adidas. Lo rivela il sito Internet Mediapart, specializzato in inchieste giornalistiche su vicende in cui si mescolano giustizia e politica. Secondo il portale, la Corte avrebbe deciso di non seguire le indicazioni della procura, che aveva chiesto per la Lagarde il non luogo a procedere. La Corte di giustizia della Repubblica francese giudica i comportamenti dei membri del governo nell’esercizio delle loro funzioni. In questo caso, si occupa di una vicenda che risale al periodo in cui Christine Lagarde era ministro dell’Economia.
Una richiesta di rinvio a cui la presidente del Fmi ha già annunciato, tramite il suo legale Yves Repiquet di volersi opporre: “Lagarde – afferma l’avvocato – vuole ribadire di avere agito nel migliore interesse dello stato francese e nel pieno rispetto della legge”. Il board del Fmi intanto esprime con una nota “fiducia nella capacità del direttore generale di portare avanti i suoi compiti in modo efficace” e sottolinea che è “inappropriato” commentare sul caso prima che la corte si esprima.
La vicenda risale al 2008, quando Lagarde era ministro delle Finanze del governo francese sotto la presidenza di Nicolas Sarkozy. Il direttore generale dell’Fmi è stata indagata per presunta “negligenza” legata al suo ruolo nell’arbitrato tra l’imprenditore Bernard Tapie e il Credit Lyonnais, a seguito del quale Tapie venne ricompensato con 400 milioni di euro. Secondo alcuni critici, la somma assegnata a Tapie, sostentitore dell’allora presidente Sarkozy, fu eccessiva. Lagarde ha sempre sostenuto di avere agito in maniera corretta e contro di lei non sono mai emerse accuse riguardo a benefici personali derivanti dalla transazione.