Bruxelles – Anche se non sono nell’agenda ufficiale del Consiglio europeo di domani le sanzioni alla Russia continuano ad essere tema di discussione nelle capitali europee. “Credo che finalmente abbia prevalso la nostra linea sul tornare a discutere con la Russia, ieri Kerry era con Putin”, ha affermato Matteo Renzi, in una intervista a Rtl. Il presidente del Consiglio ha detto di credere che “che si andrà a rivedere, non nelle prossime ore ma mesi, il pacchetto di sanzioni e questo è molto importante”. L’Italia aveva bloccato la settimana scorsa il rinnovo automatico delle sanzioni contro Mosca, che dovrebbero restare in piedi fino a quando non verranno attuati completamente gli accordi di Minsk per il cessato il fuoco nell’est dell’Ucraina tra esercito di Kiev e ribelli filorussi. Il nostro Paese afferma che una decisione del genere non può essere soltanto tecnica, ma deve essere accompagnata da un dibattito politico. Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, non ha comunque voluto aggiungere il punto all’agenda del Vertice di domani, e ha annunciato che sul tema decideranno gli ambasciatori dei 28 Stati membri riuniti nel Coreper venerdì. Ma Renzi non sembra essersi rassegnato: “Credo che il problema della mancanza di acquisti dalla Russia derivi più dal prezzo del petrolio – ha detto ieri sera il premier a Porta a Porta – ma chiederemo ai nostri alleati come sta andando con le sanzioni, non siamo dei passanti alla finestra e ne discuteremo al vertice di Bruxelles. Le sanzioni non possono andare avanti in modo automatico”.
Una visione diversa da quella di Merkel che intervenendo davanti al Bundestag invece taglia corto: “L’abolizione delle sanzioni alla Russia legate alla violazione in Crimea non è all’ordine del giorno”.
L’insistenza di Renzi, secondo alcuni, non sarebbe legata esclusivamente al tema sanzioni ma sarebbe riconducibile piuttosto ad un’irritazione causata al premier da una presunta differenza di trattamento che l’Italia sta subendo, rispetto ad altri colleghi europei. “Renzi sta ponendo problema di modalità del processo decisionale, del ruoli dei Paesi all’interno delle istituzioni, e della disparità di trattamento e lo sta ponendo con una certa convinzione”, spiega una fonte europea. Anche per questo pare probabile che domani il presidente del Consiglio voglia farsi sentire.
Secondo il Financial Times Renzi sarebbe irritato soprattutto da quello che ritiene essere il doppiogiochismo di Merkel con la Russia, visto che da un lato la cancelliera è convinta sostenitrice della linea dura sulle sanzioni, che stanno creando non pochi problemi all’economia italiana, ma dall’altro fa affari con Mosca avallando il progetto di ampliamento del North Stream, il gasdotto che collegherà la Russia direttamente con la Germania attraverso il mar Baltico