Bruxelles – Stop al mais Ogm e a una lista di specie invasive dal Parlamento Ue. Gli eurodeputati hanno votato mercoledì una risoluzione che chiede alla Commissione europea di ritirare la propria autorizzazione all’uso di mais “glifosato tollerante NK603xT25” in alimenti e mangimi. La ragione? Il mais in questione è resistente all’erbicida ‘glifosato’ che è stato classificato come “probabilmente cancerogeno” dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Oms (anche se tale ipotesi era stata parzialmente esclusa dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare). La proposta di risoluzione è stata approvata con 403 voti favorevoli, 238 voti contrari e 50 astensioni.
Una procedura di autorizzazione da rivedere
La sospensione si protrarrà “fino a quando l’intera procedura di autorizzazione degli Ogm, attualmente sotto riesame, non sarà stata migliorata”, si legge in un comunicato del Parlamento. Ed è proprio contro tale meccanismo che gli eurodeputati puntano il dito, giudicandolo “non ottimale” dal momento che, da quando è entrato in vigore, “ogni decisione di autorizzazione è stata presa dalla Commissione senza il sostegno di una maggioranza qualificata di Stati membri”, si legge nella nota. “In questo modo”, è scritto nel comunicato, “quella che dovrebbe essere l’eccezione è diventata la norma”.
La posizione dei Verdi
Concordi con lo stop del Parlamento i Verdi europei. Il portavoce del dipartimento Green, food and safety dei Verdi Bart Staes ha commentato la risoluzione sostenendo che essa è un “chiaro rimprovero alla Commissione Europea” e alla sua decisione, definita come “scandalosa”, di portare avanti l’autorizzazione del mais “nonostante la commissione Ambiente del Parlamento europeo avesse votato per opporsi alla autorizzazione” e, oltretutto, “senza attendere il voto in plenaria”. Quello che è avvenuto, continua Staes è un “duro colpo per il processo democratico”, che “sottolinea l’urgenza di rivedere il sistema di approvazione del cibo geneticamente modificato”. In assenza di un sistema riformato in modo adeguato, conclude il portavoce, “sarebbe irresponsabile procedere con ulteriori approvazioni di Ogm”.
Slow Food: “Mandato messaggio chiaro alla Commissione”
Il voto del Parlamento europeo “pur essendo un parere non giuridicamente vincolante, manda un chiaro segnale alla Commissione Europea che aveva ignorato il pronunciamento della commissione Ambiente”. Così Cinzia Scaffidi, vicepresidente di Slow Food Italia. “Con la decisione di autorizzare l’uso del mais geneticamente modificato NK603xT25 della Monsanto – spiega Scaffidi – la Commissione europea non ha preso in considerazione le preoccupazioni e la volontà di tutti i cittadini, che eleggono i loro rappresentanti in Parlamento, e delle organizzazioni che si sono espresse contro gli Ogm”. Il parere del Parlamento, ha concluso la vicepresidente di Slow Food, mostra che “occorre rivedere le modalità del processo di autorizzazione che consentono sempre nuove revisioni lasciando ampi spazi di manovra alle lobby che tutelano gli interessi delle multinazionali e consentono di ignorare chi vuole tutelare gli interessi dei cittadini”.
La normativa sugli Ogm respinta in ottobre
In ottobre il Parlamento Ue aveva respinto una normativa Ue distinta, che avrebbe permesso ad ogni Stato membro di limitare o proibire sul proprio territorio la vendita e l’uso di alimenti o mangimi Ogm approvati dall’Ue. La motivazione del respingimento è derivata dalla preoccupazione, espressa dai parlamentari, che una legge del genere si sarebbe rivelata inattuabile o che avrebbe portato alla reintroduzione di controlli alla frontiera tra Paesi favorevoli e contrari agli Ogm.
Contrarietà alla lista di specie invasive
I parlamentari hanno approvato anche una risoluzione non vincolante che si oppone a un progetto di lista Ue per 36 specie esotiche invasive. Il piano è stato proposto dalla Commissione con lo scopo di prevenire la loro introduzione o gestire la loro diffusione. L’opposizione al progetto da parte dei deputati deriva dal fatto che “molte delle più preoccupanti specie esotiche invasive non sono contenute nel progetto, mentre allo stesso tempo alcune specie che non comportano impatti negativi rilevanti vi sono elencate”, si legge in un comunicato del Parlamento europeo.