Bruxelles – Il vicepresidente del Parlamento europeo Antonio Tajani (FI) ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea in merito ad alcune presunte manovre speculative sui titoli di borsa delle banche popolari, attuate a ridosso del decreto salva banche.
Secondo un’informativa della Guarda di Finanza italiana, ha dichiarato Tajani, “si sarebbero registrati movimenti borsistici sui titoli di quattro banche popolari alla vigilia della riforma avviata dal Governo italiano il 20 gennaio 2015”. Secondo quanto spiegato dal vicepresidente del Parlamento europeo, la società di intermediazione finanziaria Romed “avrebbe operato al fine di movimentare titoli delle banche popolari per sei milioni di euro con una plusvalenza di circa 600mila euro”.
L’informativa contiene anche registrazioni telefoniche dalle quali emergerebbero, spiega l’europarlamentare, “sollecitazioni fatte direttamente dall’azionista della Romed, affinché si investisse sui titoli delle banche, che nel giro di pochissimi giorni sarebbero state oggetto della riforma”. A tal proposito, ha aggiunto Tajani “si ricorda che con un’interruzione scritta inviata alla Commissione il 29 gennaio 2015, si chiedeva di indagare su manovre speculative durante la riforma”. Nello specifico, l’interrogazione “invitava la Commissione a verificare se le modalità di comunicazione della riforma, anticipata il venerdì e poi attuata per decreto il martedì successivo, si fossero prestate a fenomeni di insider trading” ha puntualizzato Tajani. Alla luce dei nuovi sviluppi descritti, conclude il vicepresidente del Parlamento europeo “si chiede alla Commissione se essa è stata aggiornata sui fatti dalle Autorità competenti italiane e in che modo essa intende investigare e, laddove opportuno, sanzionare manipolazioni di mercato o pratiche di insider trading che, ai sensi del diritto dell’Ue, sono vietate in particolare dalla direttiva 2003/6/CE”.