Bruxelles – Non saranno i capi di Stato e di governo, soluzione che fino a ieri sembrava la più probabile, a decidere del prolungamento delle sanzioni europee nei confronti della Russia. A sciogliere i dubbi è la lettera di invito di Donald Tusk ai capi di Stato e di governo in vista del Consiglio europeo. Consiglio sul cui tavolo il tema non dovrebbe arrivare. “Lasciatemi cogliere l’opportunità di informarvi che ho chiesto alla Presidenza di mettere la proposta per il prolungamento per altri sei mesi delle sanzioni nei confronti della Russia nell’agenda del Coreper di questo venerdì”.
A portare avanti la discussione richiesta dall’Italia, che ha bloccato il processo di rinnovo automatico, saranno dunque gli ambasciatori dei Ventotto, a meno che qualche leader Ue non decida di sollevare la discussione. Segno che non si prevedono opposizioni, nemmeno dall’Italia (come già escluso dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni), al prolungamento delle sanzioni. Questo, ricorda Tusk, “sarà la diretta conseguenza del Consiglio europeo di marzo, second cui la durata delle misure restrittive contro la Federazione Russa dovrebbe essere chiaramente legato alla completa messa in atto degli accordi di Minsk”.