Bruxelles – È giusto concedere flessibilità agli Stati nell’attuazione del Patto di Stabilità e crescita, ma quest’ultimo non deve essere minato nella sua credibilità. Lo ha chiesto Jeroen Dijsselbloem in un dibattito al parlamento di Strasburgo, il primo intervento in plenaria di un presidente dell’Eurogruppo. “Il patto nel corso della crisi ha provato di essere flessibile, un numero di Paesi ha avuto più tempo per diminuire il deficit di bilancio, e gli obiettivi fiscali sono stati aggiustati più volte”, ha dichiarato. Ma la questione a suo avviso è che si devono costruire misure di protezione del bilancio, il “fiscal buffer”. “È questa la mia grande preoccupazione – ha detto – che abbiamo ancora un debito sovrano alto e molti Paesi hanno ancora un deficit alto, anche se è stato fatto molto lavoro”. Per Dijsselbloem questo però non basta e “se ci dovesse essere una nuova ricaduta economica non abbiamo abbastanza capacità di protezione”.
Sulla flessibilità proposta dalla Commissione, ha poi spiegato, “io sono fortemente d’accordo”, ma ha puntualizzato “deve essere usata bene e la Commissione dovrebbe vagliare con attenzione le richieste di flessibilità degli Stati e assicurarsi che la credibilità del Patto non venga danneggiata”, questo perché, ha concluso “c’è una dimensione di equilibrio tra flessibilità e credibilità”.