Bruxelles – Un comportamento “non tollerabile”, una gestione “disastrosa”: l’Europa “deve cambiare approccio” nelle politiche verso i migranti. E’ durissimo l’attacco all’Unione europea e ai suoi Paesi membri sferrato oggi dal commissario del Consiglio d’Europa (organismo che non ha nulla a che fare con l’Unione europea) per i diritti umani, Nils Muižnieks, in occasione della giornata internazionale dei diritti umani.
“Solo quest’anno più di 3.600 persone, molte delle donne e bambini, hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere la sicurezza e la protezione in Europa, in fuga da patrie dilaniate dalla guerra o dalla povertà. Erano richiedenti asilo o migranti, ma soprattutto erano esseri umani che credevano che la loro vita e la dignità importasse all’Europa. L’Europa li ha abbandonati e continua a farlo. La gestione degli arrivi di migranti e richiedenti asilo dei paesi europei è stato semplicemente disastrosa. Se il loro modo di agire non è cambiato, i valori e i principi sanciti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani perderanno ogni senso “, ha detto oggi Muižnieks.
Negli ultimi mesi i paesi europei hanno dovuto affrontare l’arrivo di un numero senza precedenti di immigrati e di un forte aumento delle domande di asilo. “Questo – riconosce il commissario – certamente è stata una sfida in molti paesi, ma la risposta adottata sia da parte dei singoli Stati membri sia dall’UE non è stata largamente insoddisfacente dal punto di vista dei diritti umani. Alcuni paesi irrigidito la loro legislazione in materia di asilo e immigrazione, a volte rendendo un crimine l’ingresso e il soggiorno irregolare. Altri hanno eretto recinzioni o detengono migranti o richiedenti asilo in strutture simili a prigioni. I casi di violenza della polizia e respingimenti diventano più frequenti e una retorica anti-immigrati sempre più marcata ha permeato il dibattito pubblico e politico”. Secondo Muižnieks “questo approccio è sbagliato e provoca inutili sofferenze alle persone, molte delle quali sono bambini, che hanno già vissuto esperienze molto traumatizzanti e preso rotte pericolose in cerca di protezione”.
“Non possiamo tollerare questa situazione- continua il commissario del Consiglio d’Europa -. I paesi europei devono cambiare approccio e valorizzare i principi di solidarietà e tolleranza che si sono impegnati a rispettare quando hanno aderito al Consiglio d’Europa. Devono capire che la situazione di coloro che cercano di raggiungere l’Europa oggi non è diversa da quella dei nostri padri e madri che, non molto tempo fa, erano in fuga da guerre, persecuzioni, torture o povertà. Devono definire politiche più umane che migliorino le condizioni di accoglienza, facilitino il passaggio sicuro e l’accesso all’asilo, e favorire l’integrazione efficace nelle società di accoglienza”.
Muižnieks conclude ammonendo che “noi europei dobbiamo garantire questi diritti. Altrimenti causeremo più sofferenza, tradiremo le nostre tradizioni, e abbandonare mola nostra identità di un continente di diritti umani”.