Roma – L’eventuale sanzione all’Italia per le procedure di riconoscimento dei migranti – ipotesi al momento solo ventilata da Bruxelles – “sarebbe del tutto ingiustificata”. Lo sostiene il ministro degli Interni, Angelino Alfano, a margine di un convegno sulle frontiere europee organizzato a Montecitorio dalla Fondazione De Gasperi e dalla rappresentanza italiana della Fondazione Konrad Adenauer.
Per il capo del Viminale, “l’Unione europea dovrebbe dirci solo grazie per il nostro impegno sull’immigrazione”. Al contrario, avviare una procedura di infrazione contro il nostro Paese per la non corretta identificazione dei migranti “sarebbe irragionevole e fuori dal tempo e dalla storia”. Anche perché, per il 2015, “ci avviamo al 100%” di registrazioni di chi è sbarcato sulle nostre coste. Punire l’italia, prosegue ancora il ministro, vorrebbe dire “far prevalere l’Europa della burocrazia, che favorisce i populisti”.
In merito all’apertura dei nuovi hotspot nella nostra Penisola – finora è attivo solo uno dei 6 previsti, quello di Lampedusa – Alfano non arretra. “L’Europa non può chiederci di aprire tutti gli hotspot se non si dà una mossa sui ricollocamenti dei richiedenti asilo e sulla gestione comune dei rimpatri di chi non ha diritto” alla protezione internazionale. “Noi siamo già pronti ad attivare un altro” centro per l’identificazione, assicura il titolare degli Interni, ma avverte che spetta all’Ue dimostrare un’accelerazione sul resto dei punti previsti dall’Agenda per le migrazioni.