Bruxelles – Spostarsi in un altro Paese Ue per vacanza, studio o lavoro e continuare a vedere in internet le partite del campionato acquistate con il proprio abbonamento alla pay tv, o potersi godere le proprie serie preferite su Netflix o altre piattaforme di web tv presto non sarà più un problema. La Commissione europea ha presentato un nuovo regolamento sulla portabilità per permettere ai contenuti online di viaggiare insieme agli utenti. La modifica dovrebbe diventare una realtà nel 2017, lo stesso anno in cui saranno abolite le tariffe di roaming nell’Unione, e trattandosi di un regolamento, una volta adottato sarà direttamente applicabile in tutti i 28 Stati membri. Al momento gli utenti francesi del servizio di pay tv online MyTF1 per film e serie non possono noleggiare un nuovo film se sono in viaggio di lavoro nel Regno Unito, gli abbonati olandesi a Netflix che si recano in Germania possono accedere solo ai film che il servizio offre ai consumatori tedeschi, mentre in Polonia non possono usufruire per niente del servizio in quanto nel Paese non è disponibile.
“Sette mesi fa abbiamo promesso la realizzazione del mercato unico digitale in tempi brevi. Oggi presentiamo le nostre prime proposte. Chi acquista legalmente contenuti – film, libri, partite di calcio, serie televisive – deve potervi accedere ovunque vada in Europa. Si tratta di un cambiamento reale, come l’abolizione delle tariffe di roaming”, ha chiesto il vicepresidente al Mercato unico digitale, Andrus Ansip.
La Commissione intende legare la portabilità, che non avrà limiti temporali e potrà essere valida anche per diversi mesi, alla certificazione della propria residenza principale. Questo significa che il servizio che potrà essere trasferito momentaneamente in un altro Stato membro dovrà essere comprato nel Paese di residenza. Lo scopo è quello di impedire la possibilità di sottoscrivere un abbonamento scegliendo semplicemente lo Stato in cui si risparmia di più. “Se non fissassimo la regola della residenza principale chiunque potrebbe cercare il posto in cui la pay tv costa meno, in cui gli abbonamenti alle partite di calcio sono più economici, e questo non piace a tutti”, ha spiegato il commissario all’Economia e la società digitali, Günther Oettinger.