Bruxelles – Il Pampepato di Ferrara ha ottenuto oggi la protezione europea di Indicazione geografica protetta (Igp) dalla Commissione europea, come alcuni mesi fa era toccato ad un altro prodotto tipico ferrarese, la Salama da sugo.
Il Pampepato di Ferrara è un dolce che ha un passato molto particolare, condito con un pizzico di grande storia e profumate spezie e dove il pepe non c’entra nulla. Nel ‘600 le monache del Monastero del Corpus Domini di Ferrara, traendo ispirazione da un’antica ricetta del grande cuoco rinascimentale Cristoforo da Messisbugo, creano un dolce da inviare alle grandi personalità dell’epoca. Il cacao, appena giunto in Europa nelle mani di Cortes, era un bene di lusso, destinato a pochi e viene aggiunto come fosse un gioiello, polvere preziosa. A forma di zuccotto è impreziosito da mandorle o nocciole finissime, da gustosi canditi, è insaporito con spezie profumate; la calotta è ricoperta infine di cioccolato fondente. Così il ricco dolce diventa il Pan del Papa. Facile comprendere a chi era dedicata questa meraviglia! Una lingua antica, poetica e perduta lo trasforma in Pampapato e Pampepato. Da secoli i due nomi convivono e la sostanza non cambia. E’ il dolce del Natale, delle feste, è il dolce che meglio rappresenta la ricchezza e la raffinatezza di Ferrara. E’ il dolce che con il suo gusto intenso e il suo profumo delizioso richiama la tradizione di un territorio dai tanti racconti e sapori.
Questa denominazione europea si aggiunge alle quasi 1.300 protezioni i origine già esistenti nell’Ue, 299 delle quali italiane.