Bruxelles – Di fronte a sfide come terrorismo o immigrazione, le “soluzioni facili” di chi, come Marine Le Pen, predica una chiusura nei propri confini nazionali, hanno presa sicura, ma “nel medio termine vanno contro i cittadini europei perché non sono soluzioni contemporanee nel tempo della globalizzazione”. Ne è convinta la presidente della Camera, Laura Boldrini, che commenta i risultati delle elezioni regionali in Francia al termine della prima di due giornate di incontri istituzionali a Bruxelles. Di fronte all’avanzata degli anti-europeisti, “bisogna rilanciare con maggiore integrazione politica e bisogna farlo il prima possibile”, sprona Boldrini, secondo cui “se stiamo fermi facciamo solo un favore a chi vuole disgregare l’Unione europea e quello che abbiamo ottenuto in questi 60 anni”. Urgente, dunque, “agire in un modo efficace” e “fare in modo che l’Unione europea risponda ai bisogni dei cittadini” perché “per troppo tempo è stata sorda a questi bisogni e questo ha penalizzato il sentimento dei cittadini”. Occorre, secondo la presidente della Camera, “un’Europa 2.0 che riconsideri anche le proprie scelte di politica economica, che consideri l’impatto sociale di queste politiche economiche, e che sia in grado anche di essere competitiva”.
Boldrini, che oggi ha incontrato tra gli altri il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, e l’Alto rappresentante per gli Affari esteri Ue, Federica Mogherini, mette al centro delle discussioni la necessità di una maggiore integrazione europea. Esigenza già sostenuta dall’Italia nella dichiarazione congiunta siglata dalla presidente della Camera, con il presidente dell’Assemblea nazionale francese, quello del Bundestag tedesco e della Camera dei deputati lussemburghese a settembre. Il documento, che oggi Boldrini ha consegnato ai suoi interlocutori, è stato sottoscritta più recentemente anche da Cipro, Bulgaria, Portogallo, Austria e Malta. Una dichiarazione “importante e opportuna”, l’ha definita il presidente del Parlamento europeo, che si è detto “felice” di incontrare una “convinta sostenitrice dell’integrazione, tanto necessaria di questi tempi”.
Glad to meet @LauraBoldrini in the #EP today. @Montecitorio a staunch supporter of integration, much needed in these testing times for EU
— Ex EP President (@EP_PresSchulz) December 7, 2015
“Noi come piccoli Stati nazione oggi non possiamo rispondere alle grandi sfide che abbiamo davanti, dal terrorismo al cambiamento climatico, al flusso dei rifugiati” spiega Boldrini, secondo cui solo “stando insieme e cooperando veramente, ognuno facendo la propria parte, riusciremo a dare una risposta, altrimenti rischiamo veramente di soccombere a tutto questo”. L’iniziativa comune, secondo la presidente della Camera, oggi serve prima di tutto sull’intelligence viste “le debolezze dei nostri sistemi di intelligence che non comunicano tra di loro”. Bisogna quindi “reagire al terrorismo, ma lo dobbiamo fare con gli strumenti migliori, non facendo azioni muscolari che poi sono un favore a Daesh”. Ma più unità serve anche sul “tema energetico, sul tema del cambiamento climatico e sicuramente su quello dei migranti”. Insomma “non si può più andare avanti con il fatto che ogni Paese va al Consiglio europeo e porta a casa i suoi risultati che sono di natura nazionale”. Noi “dobbiamo pensare all’Europa perché è il nostro futuro, il futuro dei nostri figli e se noi indeboliamo l’Europa indeboliamo anche le nostre capacità di contare di essere influenti e di essere competitivi”, conclude Boldrini.