Bruxelles – La Commissione europea ha annunciato oggi a Bruxelles di aver approvato due nuove varietà di mais geneticamente modificato, per l’uso in alimenti e mangimi, da commercializzare nel mercato Ue, il MON87427 e l’ibrido NK603xT25. L’autorizzazione ha una durata di 10 anni, dopo di che dovrà essere rinnovata, se richiesto.
I due organismi geneticamente modificati (Ogm), che non sono destinati alla coltivazione in Europa, sono commercializzati dalla Monsanto, e sono entrambi tolleranti al Glifosato, il principio attivo dell’erbicida totale “Roundup” della stessa Monsanto. Oltre che al Glifosato, l’ibrido NK603xT25 è tollerante anche al Glufosinate Ammonio, principio attivo di un altro potente erbicida prodotto dalla Bayer.
Entrambi gli Ogm avevano ricevuto una valutazione di rischio favorevole da parte dell’Autorità europea di sicurezza alimentare (Efsa), che ha sede a Parma. La Commissione li ha autorizzati “d’autorità”, in base alle regole della “comitologia” in vigore nell’Ue, senza essere mai riuscita a ottenere il voto favorevole della maggioranza qualificata degli Stati membri.
L’ibrido NK603xT25 è il risultato dall’incrocio di due diverse varietà di mais, NK603 della Monsanto (tollerante al Glifosato) e T25 della Bayer (tollerante al Glufosinate Ammonio). Il Bayer T25 è stato autorizzato alla coltivazione nell’Ue fino al gennaio 2013, quando la multinazionale della chimica tedesca ha rinunciato a chiedere il rinnovo dell’autorizzazione.
Nelle ultime settimane, il Glifosato è stato al centro di una virulenta controversia fra l’Efsa e lo Iarc, l’organismo scientifico che svolge le ricerche sugli agenti cancerogeni da parte dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). Nella primavera scorsa gli scienziati dello Iarc, in una delle “monografie” sugli agenti tumorali, testi di riferimento per tutta la comunità scientifica internazionale e le autorità sanitarie nazionali, avevano concluso che l’erbicida sviluppato dalla Monsanto è “probabilmente cancerogeno per l’uomo”. Ma il 12 ottobre scorso, l’Efsa ha pubblicato un suo parere scientifico in cui ha smentito clamorosamente i ricercatori dell’Oms, giudicando invece “improbabile” che il Glifosato “ponga un rischio di cancerogenicità per l’uomo”.
A fine novembre, un gruppo di 96 scienziati da tutto il mondo ha inviato una lettera alla Commissione in cui si demoliscono le argomentazioni dell’Efsa e si chiede all’Esecutivo Ue di non rinnovare l’autorizzazione comunitaria per il Glifosato, che gran parte della comunità scientifica internazionale considera cancerogeno.
Lorenzo Consoli per Askanews