Bruxelles – Una semplice applicazione di uno smartphone può aiutare una persona disabile a migliorare la sua vita? A quanto pare sì. EU40, network degli eurodeputati con meno di 40 anni, ha organizzato un workshop sull’argomento al Parlamento europeo. Secondo le stime ci sono circa un miliardo di persone nel mondo che convivono con una qualche forma di disabilità, e l’80% di loro si trova nei Paesi in via di sviluppo. La loro vita può essere resa più semplice grazie all’utilizzo di alcune applicazioni come RogerVoice che permette ai sordi di fare delle telefonate, Vivago che dà un supporto ad anziani e disabili su come prendersi cura della propria salute o Be my eyes per aiutare i ciechi a ‘vedere’ attraverso gli occhi degli altri grazie a una webcam e una rete di volontari.
“L’inclusione delle persone disabili dovrebbe essere tra le priorità dell’agenda politica”, ha affermato l’eurodeputato Philippe de Backer, che ha ospitato l’evento. Secondo Alejandro Moledo, del Forum europeo sulla disabilità ”quando accessibili i dispositivi mobili e le app sono un fattore abilitante che aiuta le persone con disabilità a vivere in maniera indipendente e a partecipare a tutti gli aspetti della vita”. I “Mobile health sono una delle principali scoperte dei nostri tempi, e avranno un impatto fortissimo sull’evoluzione della nostra società”, ha spiegato Catriona Meehan, della Application Developpers Alliance, che si è detta sicura che “circa 185 milioni di cittadini diventeranno utenti regolari di queste applicazioni entro il 2017”.