Bruxelles – La Nato vuole il Montenegro nell’Alleanza Atlantica. Lo hanno stabilito i 28 Ministri degli Esteri del Patto Atlantico che, riuniti a Bruxelles, hanno deciso di invitare formalmente il Paese a diventare il 29esimo membro. Il Segretario Jens Stoltenberg ha definito come “storica” la decisione che, ha sottolineato, “riflette l’impegno costante” del Paese per “i valori comuni e la sicurezza internazionale”.
IRA DI MOSCA – La reazione di Mosca non ha tardato ad arrivare. La Russia, che ha proclamato più volte la sua contrarietà all’allargamento Nato verso est, ha interpretato la mossa dell’Alleanza come un’invasione di campo. Il senatore Viktor Ozerov, capo del Comitato di difesa e sicurezza della Federazione, ha minacciato la sospensione della collaborazione militare tra Russia e Montenegro mentre Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov ha dichiarato che la “continua espansione del Trattato del Nord Atlantico verso est potrebbe portare a misure di ritorsione da parte della Russia”.
“DECISIONE NON CONTRO QUALCUNO” – Cerca di smorzare i toni il Ministro ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, spiegando che la decisione Nato di invitare il Montenegro “non è contro qualcuno ma è una decisione per rafforzare la sicurezza”. Secondo il ministro, l’ingresso del Paese porterà più sicurezza “sia nella zona dei Balcani sia nella zona dell’Adriatico, quindi interessa direttamente il nostro Paese”.
L’ULTIMO ALLARGAMENTO – L’ultimo allargamento della Nato risale al 2009, quando Albania e Croazia sono entrati a far parte del Patto Atlantico. Proprio nel 2009 era iniziato il processo che ha portato all’invito al Montenegro. Da allora il Paese, sottolinea Stoltenberg, ha mantenuto un “impegno costante” per “i valori comuni e la sicurezza internazionale”. Tale impegno, tuttavia, ha continuato il segretario Nato, dovrà continuare in futuro, soprattutto “sull’adeguamento della difesa, sulle riforme interne, specialmente sullo stato di diritto, e nel fare progressi nel dimostrare pubblico sostegno” all’ingresso del Montenegro nell’Alleanza. Soddisfatto il ministro degli Esteri montenegrino, Igor Lukuic, secondo cui l’invito della Nato al suo Paese avrà un effetto positivo su tutti i Balcani occidentali e “significherà più stabilità per l’intera regione”.
LE TAPPE PER L’INGRESSO NELLA NATO – Per portare a termine L’adesione, Podgorica dovrà passare attraverso una serie di tappe. Dopo alcuni colloqui iniziali tesi a confermare la volontà effettiva del Paese ad entrare dell’Alleanza, quest’ultimo sarà tenuto a ad adeguare i propri servizi di sicurezza e intelligence agli standard Nato, collegandoli all’ufficio di sicurezza dell’Alleanza. Nel contempo, il Montenegro dovrà stilare un calendario per le riforme necessarie (che potranno continuare anche dopo l’adesione), da inviare alla Nato. A questo farà seguito la firma, da parte dei Paesi membri, di un protocollo d’accesso che dovrà poi essere ratificato da tutti i parlamenti nazionali. Una volta ratificata, la decisione dovrà essere notificata da tutti gli Stati Nato al governo degli Stati Uniti, depositario del Patto Atlantico (ovvero il trattato che nel ’49 diede vita alla Nato). A questo punto il Paese diventerà a tutti gli effetti un membro dell’Alleanza.
GLI ALTRI CANDIDATI – Altri tre Paesihanno iniziato il percorso per l’ingresso nell’Alleanza atlantica ma il loro percorso rimane per il momento bloccato. Si tratta della Ex Repubblica Yugoslava di Macedonia (Fyrom), il cui ingresso è bloccato dal veto greco, della Bosnia Erzegovina, ritenuta ancora troppo instabile e della Georgia, troppo vicina alla Russia. Ma “la porta della Nato è aperta”, ha assicurato Stoltenberg: “Faremo tutto quello che è possibile – ha assicurato – per aiutarli a raggiungere questo obiettivo, giudicando ogni Paese candidato sui propri meriti e li incoraggiamo a continuare lungo il cammino delle riforme”.