Roma – “Sarebbe un paradosso sospendere i diritti per tutelarli”. Così la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha espresso la convinzione che per rispondere alle minacce del terrorismo l’Europa debba “garantire la sicurezza nel pieno rispetto dei diritti e delle libertà”, pur riconoscendo che misure di emergenza “possono essere necessarie nel breve termine per combattere con la dovuta efficacia il terrorismo”. Per Boldrini, intervenuta stamane al convegno ‘La coscienza d’Europa’, a Roma, “all’azione di intelligence e di polizia” bisogna affiancare “strumenti di prevenzione della radicalizzazione di chi vive nelle città europee”.
All’incontro, che si è svolto alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, ha preso la parola anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, il quale si è unito all’appello della collega per invitare gli Stati Ue “a non confinare le nostre conquiste di tutela e promozione dei diritti fondamentali nel perimetro di ciascuno dei nostri Paesi”. Il “dovere” che l’Europa ha, per Grasso, è di “affrontare il terrorismo, i conflitti e la disumanità solo con gli strumenti dello stato di diritto, della democrazia, del multilateralismo, della diplomazia”.
Secondo il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, quello portato nel cuore del nostro Continente dall’Isis è “un attacco senza precedenti da parte di psicopatici islamisti, che vogliono ucciderci proprio perché viviamo alla luce dei valori della Convenzione europea per i diritti dell’uomo” (Cedu). Secondo l’esponente del governo è “proprio per questo che il diritto alla vita e alla sicurezza devono andare di pari passo con la sicurezza dei diritti, altrimenti la daremo vinta a questi psicopatici”.
Gozi ha poi indicato la necessità che “l’Ue riprenda il processo di adesione alla Cedu”, emanazione del Consiglio d’Europa al quale aderiscono 47 Paesi. “La presidenza di turno olandese” che prenderà il via a gennaio, ha concluso il sottosegretario, “dovrà rilanciare l’adesione alla Convenzione e il monitoraggio sullo stato di diritto, in particolare rispetto all’immigrazione”.
Un aspetto, quest’ultimo, evidenziato anche da Boldrini, la quale ha condannato “l’atteggiamento assunto da alcuni Stati membri dell’Unione europea sulla gestione dei flussi migratori”. A suo avviso questo impone una riflessione sul “rafforzamento degli strumenti per il monitoraggio dell’effettivo rispetto dello Stato di diritto e dei diritti e delle libertà fondamentali da parte dei Paesi” dell’Ue.