Bruxelles – Israele ha tagliato fuori l’Ue dalle trattative per il processo di pace con l’Autorità nazionale palestinese e ha sospeso le relazioni diplomatiche. La decisione del premier Benjamin Netanyahu è una ritorsione nei confronti di Bruxelles per la regolamentazione dell’Unione sull’adozione di etichette ad hoc per i prodotti israeliani provenienti dalle colonie che ha mandato su tutte le furie Tel Aviv e che aveva fatto parlare il premier israeliano di “boicottaggio”, accusando Bruxelles di utilizzare un “doppio standard”, dal momento che analoghi provvedimenti non erano stati messi in atto nei confronti degli “occupanti” di altri territori, come Cipro nord, il Kashmir, Tibet e il Sahara occidentale.
La decisione, che è stata annunciata dal portavoce del ministero degli Esteri israeliano Emmanuel Nachshon, riguarderà “l’Unione nel suo intero” ma non verrà applicata “nei singoli Stati Ue come Francia, Germania e Gran Bretagna”. Il messaggio è stato recapitato all’ambasciatore dell’Ue in Israele, Lars Faaborg-Andersen. L’alto rappresentante Federica Mogherini, ha discusso della cosa con Netanyahu a margine del Cop 21. “Le relazioni tra Ue e Israele sono buone e ampie e continueranno ad esserlo” e “quando si parla di processo di pace l’Ue continua a lavorare con partner di entrambe le parti”, ha assicurato la portavoce di Mogherini Maja Kocijancic. Riferendosi alla regolamentazione Ue, la portavoce ha precisato che “non è una legislazione ma una implementazione della legislazione esistente” e che “l’etichettatura speciale per prodotti delle colonia va avanti già da tempo in alcuni Stati” e deriva da “linee guida in richiesta dagli Stati, senza che vi sia stato nessun cambiamento di prospettiva da parte dell’Ue”.
Il boicottaggio di Israele porterà all’annullamento dell’incontro con l’Ue per discutere i progetti sulla popolazione palestinese residente in alcune località dell Cisgiordania (la cosiddetta area C, secondo dall’intesa di Oslo nel 1993). Il vuoto lasciato dall’Ue al tavolo delle trattative potrebbe essere riempito dagli Stati Uniti, che nel frattempo hanno ricucito i rapporti con Israele, dopo che le tensioni sull’Iran li avevano portati ad autoescludersi dal tavolo di pace nei mesi scorsi. Nel corso di un viaggio di Netanyahu negli States, Obama ha espresso al premier israeliano la volontà di rilanciare i rapporti bilaterali, a cominciare dalla guerra in mare.