Pubblichiamo qui di seguito ampi stralci di un commento di Caroline Lallemand apparso oggi sul sito del giornale belga Le Vif Express.
Bruxelles – Si è davvero evitato il peggio domenica sera come dichiarato dal ministro dell’Interno Jan Jambon? È stato un esagerato chiudere le scuole? Secondo il ministro degli Ester Didier Reynders, invitato a parlare sul canale americano ABC, “ci sarebbero ancora 10 terroristi in giro”, mentre il New York Times, in un lungo articolo sulla situazione speciale del nostro Regno, parla di 80 jihadisti che il sindaco di Molenbeek “non ha tenuto d’occhio”.
Il ministro dell’istruzione, nel frattempo, ha annunciato l’istituzione di “stanze di sicurezza”, nelle scuole, alimentando un acceso dibattito. Incoerenze di comunicazione nei giorni scorsi e che non hanno aiutato a rassicurare la popolazione, se poi aggiungiamo che alcuni ministri come Jambon desiderano proteggere meglio gli ospedali e le caserme dei pompieri, senza fornire dettagli più specifici.
La confusione è grande. Le informazioni si inseguono nei media belgi e stranieri, mentre il governo, unica fonte ufficiale di comunicazione al momento, è in grande silenzio radio. Il primo ministro si rifiuta ostinatamente di commentare l’indagine e le dichiarazioni dei suoi ministri, suscitando ancora più domande da parte dei cittadini, tra le quali la principale è: perché le scuole e la metropolitana hanno riaperto mentre Bruxelles è sempre allarme 4 (il massimo, ndr)?
Jan Jambon fa dichiarazioni ai giornalisti, come anche altri membri del governo: ma si dovrebbero dare queste informazioni dal momento che nulla è stato confermato dalla magistratura inquirente? Si viola il segreto istruttorio? Lo fanno per attirare l’attenzione su di loro, sottolineano alcuni osservatori critici, come nel caso di Reynders, ricevuto come “guest star” dal canale americano ABC, dove ha diffuso informazioni riservate. E anche se la dichiarazione del ministro degli Esteri sembra essere stata messa un po’ fuori contesto, è sorprendente che si sia espresso apertamente negli Stati Uniti, mentre la sua comunicazione è completamente imbavagliata quando compare accanto al capo del governo nel “Bunker”, la sala stampa del 16 rue de la Loi.
Alcuni esperti sostengono che è giunto il momento che il governo si affidi a un vero e proprio esperto esterno in comunicazione di crisi, qualcuno che sappia fornire informazioni su quanto sta realmente accadendo, rispondendo alla domanda di chiarezza verso i cittadini che alcuni politici invocano.
Il governo di Charles Michel, dopo i fatti di Parigi ha beneficiato di una presunzione di fiducia. Condizione rapidamente minata dalla incoerenza tra le parole e i fatti (riapertura delle scuole e la metropolitana pur mantenendo il livello di allerta al massimo) osservato a seguito di un week-end la paralisi senza precedenti nella capitale d’Europa . Incomprensioni tra potere federale e gli enti federali e politici assestamento sguainato della N-VA alla fine minano la ricerca di una unità nazionale improbabile, e ritardare la guarigione della popolazione.
Le incomprensioni tra il livello federale e le entità federate, i regolamenti di conti tra esponenti politici esaltate dall’N-VA (autonomisti fiamminghi, ndr) hanno finito per minare la ricerca di una improbabile unità nazionale, e ritardare la pacificazione della popolazione.