Bruxelles – Il livello di allerta nella capitale del Belgio si abbassa da 4, il livello massimo, a 3, come nel resto del Paese.
“C’è una nuova valutazione della situazione ed è stata resa la decisione di passare al livello 3 per tutto il Belgio, compresa dunque Bruxelles”, spiegano dal Consiglio per la sicurezza nazionale. Il livello 3 corrisponde a una minaccia “possibile e realistica” e dunque non più “sera ed imminente” con al livello 4. Al momento il Consiglio è riunito per definire le nuove misure di sicurezza per Bruxelles.
Dopo l’allarme lanciato ieri dal ministro degli Esteri Didier Reynders sulla presenza di “una decina” di terroristi armati con armi automatiche e in possesso di esplosivo pronti a compiere a Bruxelles “attentati simili a quelli di Parigi” in apparenza però non è successo niente di nuovo. Non sono arrivate notizie di arresti, e ci sono stati solo un paio di episodi da segnalare: una perquisizione in grande stile ma durata solo un’oretta in una casa nella provincia di Namur, altra perquisizione, sempre senza arresti, a Vervier, e un falso allarme antrace (era solo farina) per alcune buste trovate nella principale moschea di Bruxelles.
Resta dunque una grande incertezza su come le autorità belghe stanno affrontando la questione, con il lancio di gravissimi allarmi e poi grandi passi indietro. Se queste scelte non sono state dettate solo dal caso e dall’approssimazione dovuta alla scarsa esperienza in materia, forse sarebbe davvero necessario che il premier Charles Michel si dotasse di un esperto di comunicazione, anche per trattare i cittadini, di Bruxelles e di tutto il Belgio, con il dovuto rispetto. E forse il ministro degli Esteri potrebbe ripensare al suo ruolo.