Bruxelles – Il Portogallo verso un governo socialista. Il presidente della Repubblica, Anibal Cavaco Silva, al termine di una lunga resistenza si è deciso ad affidare 51 giorni dopo le elezioni l’incarico a António Costa, leader del Ps, non essendo riuscito a trovare alternative percorribili dopo il fallimento del tentativo di mettere in piedi un governo di minoranza guidato da Pedro Passos Coelho, che era stato immediatamente sfiduciato dal Parlamento del Portogallo. Il governo di Costa sarà formato soltanto da membri socialisti, più qualche indipendente, ma sarà sostenuto dal Blocco di Sinistra e da comunisti e verdi. Un fatto unico nella storia del Paese visto che i comunisti portoghesi sono sempre stati all’opposizione dal ritorno della democrazia avvenuta con la rivoluzione dei Garofani del 1974. Nei loro confronti era in corso un ostracismo simile a quello che c’era contro il Pci in Italia nel dopoguerra.
I Socialdemocratici (partito di centrodestra) di Passos Coelho sono stati i più votati alle elezioni del 4 ottobre scorso (con il 38% dei consensi), ma non hanno comunque la maggioranza dei seggi e possono contare solo su 107 parlamentari su 230. I partiti di sinistra insieme hanno invece 123 deputati, 8 in più di quelli necessari per governare.
Prima di assegnargli l’incarico il presidente della Repubblica Cavaco Silva ha fatto firmare a Costa una lettera nella quale questo dichiara di voler rispettare gli impegni internazionali con l’Europa e con la Nato. Il leader socialista ha già concordato con i suoi alleati un programma che ha lo scopo di portare il Portogallo fuori dalla morsa dell’austerità in cui era stato rinchiuso negli ultimi anni, e dovrebbe prevedere, tra le altre cose, misure per rafforzare il potere di acquisto come l’aumento del salario minimo, delle pensioni e l’abolizione delle aliquote speciali del periodo di austerità, la reintroduzione delle 35 ore nella funzione pubblica, l’abolizione o comunque la riduzione dei ticket nel sistema sanitario nazionale e uno stop ai processi di privatizzazione avviati su richiesta dell’Europa.