Roma – L’area Schengen è “un unico spazio di libertà europeo, che non possiamo perdere ma che, anzi, dobbiamo saper estendere” pur preservando la sicurezza. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si rivolge all’Assemblea dell’Europarlamento di Strasburgo. Il suo appello arriva quando “siamo ancora sgomenti per quanto è successo a Parigi e cerchiamo di rispondere tutti insieme” all’aggressione terroristica.
Questo, secondo il capo dello Stato, non vuol dire che i Paesi membri debbano cedere alla tentazione di soluzioni “apparentemente facili”, come la chiusura delle frontiere “sia esterne che interne”. Non bisogna prendere la strada che porta a “rinunciare a diritti fondamentali” per i quali l’Europa “è punto di riferimento”, prosegue.
Anzi, per dimostrare che “i valori per i quali diciamo di combattere” sono “realmente autentici”, indica Mattarella, è necessario applicarli anche nei momenti difficili che attraversiamo, proseguendo quel percorso comune nella gestione dei flussi migratori. L’inquilino del Colle sottolinea che “non sono nostri nemici i milioni di donne, uomini e bambini che scappano da morte e violenza” e “provengono dagli stessi Paesi dove nasce il terrorismo”. Verso di loro l’Unione europea ha il dovere di dare accoglienza e solidarietà perché “dobbiamo difendere la sicurezza dell’Europa ma non possiamo deturparla per renderla meno attraente”, ammonisce il presidente.
“Il cantiere europeo non può rimanere a metà”, avverte ancora, e tanto meno “possiamo guardare indietro se non per ricordare cosa ci siamo lasciati alle spalle” in termini di contrasti e divisioni. Il presidente è convinto che continuare sulla strada della coesione sia la risposta che l’Europa deve dare anche alla minaccia terroristica. “È rendendo più forte la collaborazione degli apparati di sicurezza e di intelligence che sconfiggeremo il terrorismo. Serve lavorare di più insieme, non di meno”.
Mattarella torna poi a sottolineare il legame che a suo avviso unisce le politiche europee per l’immigrazione e la lotta al terrorismo. Oltre all’accoglienza di chi ha diritto all’asilo – su questo il presidente invita a prendere atto del superamento di Dublino decretato “dalla realtà che è un giudice inflessibile” – per l’inquilino del Colle bisogna “aiutare Paesi africani”. Questa, prosegue, “è l’unica strada per essere credibili e ricevere aiuti sui rimpatri”, ma allo stesso tempo è il modo migliore “per scongiurare che il terrorismo trovi in altri Paesi un terreno sul quale crescere e svilupparsi”.