Strasburgo – Il Parlamento ha presentato, in una risoluzione approvata mercoledì, una serie di proposte per rendere il sistema fiscale sulle società più equo in tutta Europa. I deputati esortano gli Stati membri a trovare un accordo sull’obbligatorietà per le multinazionali di dichiarare profitti e tasse paese per paese, su una base imponibile consolidata comune, sulle definizioni comuni per i termini fiscali e su una maggiore trasparenza e responsabilità per quanto riguarda il “regime fiscale” nazionale – finora segreto – per le aziende.
La risoluzione, redatta da Elisa Ferreira (S & D, PT) e Michael Theurer (ALDE, DE) è stata approvata con 508 voti favorevoli, 108 contrari e 85 astensioni.
Secondo i deputati, le imprese multinazionali dovrebbero pagare le tasse lì dove ottengono i loro profitti, poiché si ritiene dannosa l’attuale concorrenza fiscale sulle aziende (che facilita una pianificazione fiscale aggressiva nonché l’evasione, in mancanza di un quadro concordato). Oltre alla perdita di reddito pubblico, i deputati ritengono ingiusto che le grandi aziende paghino pochissime tasse sui loro profitti, mentre i cittadini e le piccole e medie imprese devono pagare la loro quota completa.
Dichiarazione paese per paese, base imponibile consolidata comune
Il Parlamento raccomanda di introdurre una dichiarazione obbligatoria da parte delle imprese multinazionali dei dati finanziari, compresi i profitti ottenuti, le imposte pagate e i sussidi ricevuti, paese per paese. Inoltre, raccomanda l’introduzione di definizioni chiare di “sostanza economica” e di altri fattori determinanti delle imposte societarie.
È inoltre necessario, secondo il testo approvato, trovare un accordo su ciò che è consentito in termini di decisioni fiscali e di “accordi sui prezzi di trasferimento” (su come le transazioni sono valutate all’interno della stessa azienda). La base imponibile consolidata comune a livello europeo per le imposte delle società (CCCTB), che secondo i deputati dovrebbe essere introdotta al più presto, rappresenta la maniera migliore per raggiungere questo obiettivo e mettere fine ai regimi preferenziali, ai disallineamenti tra i sistemi fiscali nazionali e anche alla maggior parte dei problemi che portano all’erosione della base fiscale.
Trasparenza
Gli Stati membri sono esortati a condividere sistematicamente le loro decisioni nazionali e le altre informazioni sulle imposte che abbiano un impatto su altri Stati membri. I deputati ribadisconoche la Commissione europea dovrebbe ricevere queste informazioni, per consentire a quest’ultima di svolgere appieno il proprio ruolo di “cane da guardia” della concorrenza, come per i casi Starbucks e Fiat.
Maggiore protezione per i “whistle-blowers”
Gli informatori che promuovono l’interesse pubblico con le loro rivelazioni devono essere maggiormente protetti. Nel testo si fa riferimento alle rivelazioni “Luxleaks” fatte da giornalisti investigativi sulla base delle informazioni fornite da un ex dipendente “Big Four”, Antoine Deltour, che ora sta affrontando le spese processuali in Lussemburgo.