Bruxelles – L’abbattimento del caccia russo da parte dell’esercito turco “è stata una pugnalata alle spalle da parte dei complici del terrorismo”, che avrà “conseguenze tragiche nei rapporti tra Russia e Turchia”. Lo ha dichiarato Vladimir Putin, incontrando il re di Giordania, evidenziando che si è trattato di un evento “che va oltre i limiti dell’ordinaria lotta contro il terrorismo”. La tensione tra i due Paesi è alle stelle e il ministro degli esteri russo, Serghiei Lavrov, ha cancellato la sua visita in Turchia, che era prevista per domani. Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha lanciato oggi un appello alla calma su Twitter: “In questo momento pericoloso dopo abbattimento del jet russo, tutti dovrebbero rimanere lucidi e tranquilli”. Anche l’Alto rappresentante della politica estera dell’Ue, Federica Mogherini, aggiungendo che “bisogna evitare un’escalation”.
“Siamo solidali con la Turchia e sosteniamo l’integrità territoriale del nostro alleato”, ha dichiarato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, che ha invitato “alla calma e alla de-escalation” e all’apertura di un dialogo tra Ankara e Mosca sulla vicenda per “risolvere questa situazione”. “In precedenza”, ha ricordato, “ho espresso le mie preoccupazioni riguardo l’implicazione delle azioni militari russe vicino ai confini Nato”.
Talked with NATO Secretary General @jensstoltenberg this morning. Need to avoid escalation #Turkey #Russia
— Federica Mogherini (@FedericaMog) November 24, 2015
In this dangerous moment after downing of Russian jet, all should remain cool headed and calm
— Charles Michel (@eucopresident) November 24, 2015
Il jet da combattimento Su-24 è precipitato nel villaggio di Yamadi, vicino a Latakia e al confine tra Siria e Turchia, e i due piloti sarebbero morti. L’esercito di Ankara ha affermato che stava violando lo spazio aereo del Paese e di averlo avvertito per ben 10 volte in 5 minuti, senza che questo ascoltasse gli avvertimenti. La versione è stata confermata dal colonnello Steve Warren, portavoce della coalizione a guida Usa contro lo Stato Islamico in Siria.
“La Turchia non esiterà ad esercitare i propri diritti che scaturiscono dalle leggi internazionali per proteggere la sicurezza dei suoi cittadini e le sue frontiere”, ha scritto la Ankara in una lettera, visionata dall’Ansa, indirizzata al Consiglio di Sicurezza Onu e al segretario generale Ban Ki-moon dopo l’abbattimento del jet. Nella missiva, diretta al presidente del Consiglio di Sicurezza Onu e poi fatta circolare tra i Quindici, si afferma ancora: “Le nostre ‘regole di ingaggiò sono ben note e sono state ribadite a tutte le parti in numerose occasioni”.
La Russia afferma invece che il Su-24 è stato colpito da un missile aria aria lanciato da un F-16 turco mentre si trovava in territorio siriano, a un chilometro dal confine con la Turchia, ed è precipitato a quattro chilometri dalla frontiera. Né l’aereo, che si trovava a una altitudine di seimila metri, né i nostri piloti minacciavano in alcun modo la Turchia, ha affermato Putin.