Bruxelles – C’è grande confusione in Belgio, e a Bruxelles in particolare. Dopo quasi quattro ore di riunione del Consiglio di sicurezza nazionale il premier Charles Michel annuncia che la minaccia resta “seria e imminente” e che il livello di allerta 4, il massimo, resterà in vigore nella capitale fino a lunedì prossimo (livello tre nel resto del Paese). Però le scuole e la metropolitana di Bruxelles potranno riaprire mercoledì, pur se con qualche misura di sicurezza in più.
Pochi minuti prima si era diffusa la notizia che 17 dei 21 fermati tra ieri e oggi nelle battute antiterrorismo condotte in tutto il Belgio sono stati rilasciati, e che solo uno di loro è stato al momento, inquisito per reati riguardanti il terrorismo, probabilmente con i fatti di Parigi.
Dunque una domanda si impone: cosa è cambiato rispetto a questi giorni? Quasi nessun presunto terrorista è stato trovato, il livello di allarme resta altissimo, al massimo livello possibile, fino a lunedì prossimo. In base al livello di allarme, il quattro, scuole e metro sono state chiuse e lo resteranno anche domani. Ma allora cosa cambia mercoledì? Apparentemente nulla, dunque o l’allerta quattro è eccessivo, oppure il governo ha fatto una scelta che sembra poco responsabile.
Il premier invita “la popolazione a restare calma”, poiché tutte le misure di sicurezza sono state prese. “Abbiamo inviato a tutte le scuole una serie di misure di sicurezza da prendere”, spiega in serata il ministro dell’Istruzione Joelle Milquet. Si tratta di vigilare su chi entra, limitare i permessi di uscita durante l’ora di pranzo per gli allievi, evitare i raggruppamenti di studenti fuori dagli edifici. Ma soprattutto si invitano i presidi ad organizzare delle “stanze sicure” dove potersi rifugiare in caso di attacco terroristico. E questa cosa preoccupa un po’ più delle altre.
Il premier e il ministro degli Interni Jan Jambon spiegano che vogliono “che la vita torni progressivamente alla sua normalità” ma che l’allerta quattro è necessario per proteggere la cittadinanza. “Fino a mercoledì le scuole saranno chiuse – dice Michel – perché ora dobbiamo continuare il lavoro di questi giorni”. Il primo ministro ci tiene poi a sottolineare che “siamo determinati a lavorare in stretta collaborazione con tutti i Paesi coinvolti nella lotta contro il terrorismo”.
Michel conferma che “siamo di fronte alle stesse minacce di ieri verso le zone commerciali e i trasporti pubblici”, e dunque “saranno ridotti grandi eventi”, quelli che riuniscono grandi numeri di persone. Lunedì prossimo ci sarà una nuova riunione del Consiglio per la sicurezza per decidere se il livello di allerta potrà essere abbassato.