Bruxelles – Con la città bloccata per l’allerta terrorismo anche l’economia di Bruxelles è praticamente ferma, e se l’allarma dovesse continuare ancora a lungo la situazione potrebbe farsi complicata. Per questo il governo ha deciso di concedere la “disoccupazione temporanea”. Lo ha annunciato il ministro il ministro per il Lavoro e l’economia, Kris Peeters, su Twitter. “Le imprese di Bruxelles potranno avvalersi della disoccupazione temporanea, per ragioni di forza maggiore, vista la minaccia del terrorismo”, ha scritto il ministro sul social network.
Nouvelle communication: entreprises à BXL peuvent se prévaloir de chômage temporaire en raison de force majeure, vue la menace terroriste.
— Kris Peeters (@peeters_kris1) November 23, 2015
Questo significa che le aziende della regione di Bruxelles Capitale, composta da un agglomerato di 19 comuni che compongono la città e che sono paralizzate da sabato scorso, potranno sospendere i contratti di lavoro e applicare l’articolo 26 di una legge del 1978. I lavoratori, ha precisato l’ufficio nazionale belga del lavoro, riceveranno un contributo dallo Stato al posto dello stipendio per i giorni in cui sono costretti a restare a casa a causa del blocco dei trasporti pubblici e di tutte le altre restrizioni previste dallo stato di allerta 4 contreo le minacce del terrorismo. Il contributo equivale al 65% dello stipendio medio, che in Belgio è calcolato in 2.497,42 euro al mese.
“Si tratta di una decisione presa nell’interesse della capacità contributiva delle imprese”, ha spiegato Peeters secondo cui “la disoccupazione temporanea per forza maggiore può essere invocata se l’esecuzione del contratto di lavoro è impossibile in seguito a condizioni improvvise indipendenti dalla volontà del datore di lavoro e dell’impiegato”. “La minaccia attuale e le conseguenze collegate, come ad esempio la chiusura dei negozi, scuole, ristoranti o i trasporti pubblici, sono attualmente considerati forza maggiore”, ha dichiarato.