Bruxelles – Più trasparenza su come i deputati europei utilizzano i soldi delle proprie indennità. Un gruppo di 29 giornalisti, provenienti da da tutti gli Stati membri dell’Ue, ha chiesto di avere una chiara documentazione su come i 751 europarlamentari spendano i contributi che ricevono dall’Ue. Lo hanno fatto, prima volta nella storia, portando il caso alla Corte di giustizia europea visto che l’Assemblea comunitaria non ha voluto rilasciare queste informazioni, che erano state richieste riguardo agli ultimi 4 anni.
L’indennità parlamentare, che può arrivare fino a 30mila euro al mese, è finalizzata a coprire le spese dei membri del Parlamento connesse alla loro attività: il pagamento degli stipendi degli assistenti, costi di mantenimento d’ufficio, telefonate, commissioni postali, manutenzione dei computer e dell’equipaggiamento telematico e i costi connessi ai viaggi lavorativi. L’obiettivo dei giornalisti, accompagnati in questa battaglia da “Transparency international Ue”, associazione europea contro la corruzione, era poter investigare e verificare se questa somma fosse stata effettivamente utilizzata per scopi connessi all’attività parlamentare.
Non sempre infatti ciò è accaduto. Nel 2007 Tom Wise, ex eurodeputato del partito britannico Ukip di Nigel Farage, fu condannato a due anni per aver utilizzato i fondi dell’indennità per acquistare delle casse di vino e un’automobile. “I controllori interni del Parlamento europeo hanno evidenziato che ci sono seri rischi di frode che coinvolgono i soldi dei contribuenti. Il Parlamento dovrebbe abitualmente pubblicare informazioni su come vengono spesi i fondi pubblici invece che porre ostacoli ai giornalisti” ha affermato Carl Dolan, direttore di Transparency internetional Ue.