Bruxelles – L’accoglienza dei rifugiati in Francia va avanti così come era già stato deciso. Gli attacchi terroristici del 13 novembre, dunque, non cambiamo la politica sui richiedenti asilo del Paese, né faranno fare a Parigi un dietrofront rispetto agli impegni presi con l’Europa per l’accoglienza di 30mila rifugiati.
“Alcuni hanno provato a tirare una linea di collegamento tra i movimenti di rifugiati dal Medio oriente e la minaccia terroristica. Questo legame esiste perché le persone di Iraq e Siria provengono da aree controllate dall’Isis e vengono uccisi dalle persone che ci hanno attaccato”, ha affermato il presidente Francoise Hollande parlando all’assemblea dei sindaci. La Francia, ha aggiunto, “deve rimanere com’è. Il nostro compito è andare avanti con le nostre vite”, e per questo “30mila rifugiati verranno accolti nei prossimi due anni, perché il nostro Paese deve rispettare gli impegni presi”.
Ma questi “impegni umanitari”, dovranno andare a braccetto “con il dovere di proteggere il nostro popolo”.
“Dobbiamo verificare che le persone che arrivano sul territorio europeo e in Francia non rappresentino un rischio per la nostra nazione. Quindi faremo tutti i necessari controlli prima di accettare un rifugiato sul nostro territorio”, ha specificato Hollande.