Bruxelles – Le spese che sosterrà la Francia per aumentare la sicurezza del Paese dopo gli attacchi terroristici di Parigi dovrebbero essere considerate come straordinarie e quindi non venire conteggiate per il rispetto del Patto di Stabilità e Crescita. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, durante un dialogo con i cittadini a Bruxelles organizzato dai quotidiani belgi Le Soir, De Standaard e il settimanale francese Le Nouvel Observateur, ha spiegato che “siamo di fronte a gravi atti terroristici”, e “la Francia e altri Paesi dovranno stanziare risorse supplementari e queste non devono essere trattate allo stesso modo che le spese ordinarie secondo Patto di Stabilità e Crescita”, in quanto “servono mezzi straordinari per risposte straordinarie”.
Il presidente della Commissione ha affermato di considerare l’Isis “il nemico numero uno dell’Europa e non solo”, e che “bisogna mettere fine a questa barbarie galoppante”. Per vincere questa battaglia contro il terrorismo è necessario però unire le forze. “Gli Stati Uniti, la Russia e l’Europa devono lavorare insieme contro l’Isis. Dobbiamo mettere da parte i problemi tra noi per concentrarci sul problema che se non lo risolviamo ci porta sull’orlo dell’abisso”, ha dichiarato Juncker secondo cui “non c’è architettura della sicurezza dell’Europa senza una partecipazione accresciuta della Russia”.
“Io sono a favore di un esercito europeo, ma non è questo il punto”, che “comunque non è un progetto immediato”, ma “una prospettiva futura che non dobbiamo perdere di vista”, ha affermato il presidente aggiungendo che l’importante però ora “è avere una politica di difesa comune europea”.
“Dopo gli attentati a New York gli Stati Uniti hanno esagerato nella reazione immediata” perché “al terrorismo si deve rispondere opponendo forza e ragione”, ha affermato ancora Junkcer rispondendo a chi sollevava il timore che le misure prese dal presidente francese Fancoise Hollande dopo gli attentati di venerdì seguano la linea di Bush nel 2001. “Hollande non esagera e non esagererà. È un capo di stato responsabile che ha portato la Francia a prendere buone decisioni senza uccidere le libertà pubbliche”.