Bruxelles – Accordo raggiunto tra la Grecia e i creditori per la prima serie di riforme fondamentali e il conseguente esborso della tranche da 2 miliardi. Lo ha annunciato il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, secondo cui l’accordo, che la settimana scorsa era stato rimandato, “è stato raggiunto su tutte le questioni in sospeso”, sia “per quanto riguarda le misure incluse nel primo set di ‘milestones’”, che “sulle misure del settore finanziario che sono essenziali per un processo di ricapitalizzazione di successo delle banche”. Il Parlamento della Grecia dovrebbe votare il pacchetto giovedì e a quel punto l’Eurogruppo sarà “pronto a sostenere l’erogazione di 2 miliardi”, nonché “il trasferimento dei soldi necessari alla ricapitalizzazione delle banche dal fondo da 10 miliardi che è stato creato a tale scopo”, ha garantito Dijsselbloem.
L’accordo con la Grecia, che è stato raggiunto grazie ai “grandi progressi fatti negli ultimi giorni lavorando giorno e notte”, ha spiegato il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, include “i prezzi dei farmaci generici, punto che ho discusso anche con Alexis Tsipras nel mio viaggio ad Atene”, poi “miglioramenti nella legislazione sul settore finanziario e sulla strategia per far fronte ai prestiti non performanti”, che è “assolutamente essenziale per preparare la ricapitalizzazione delle banche”. Quest’ultima dovrebbe avvenire prima della fine dell’anno, attraverso un fondo da 10 miliardi che è già n Grecia ma su cui Atene non ha il controllo. Quando le riforme verranno fatte Bruxelles lo sbloccherà permettendo di attingere da quei 10 miliardi tutti i soldi necessari alla ricapitalizzazione.
Infine, ha spiegato ancora Moscovici, “è stato trovato un accordo anche sulla protezione della prima casa”, che è stata “una parte critica e non facile della trattativa”, però “essenziale” essenziale per creare “una solida cultura dei pagamenti e risolvere il problema degli stratetegic defaulters”, ovvero coloro che approfitterebbero delle protezioni per non restituire i soldi alle banche. I creditori hanno insistito perché la Grecia indebolisse la legge che protegge la casa di residenza dai pignoramenti nel caso in cui l’acquirente non si in grado di ripagare il mutuo, abbassando il valore massimo di una abitazione che non può essere pignorata e fissando una soglia di povertà sotto la quale interviene la protezione, riducendo in questo modo di moltissimo il campo di applicazione della legge.