Bruxelles – L’accoltellamento un cittadino israeliano a Milano deve essere un allarme anche per l’Ue che deve intervenire affinché la cosiddetta ‘intifada dei coltelli’ non si espanda anche in Europa. A chiederlo è il primo vicepresidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani (Fi) che in una interrogazione alla Commissione all’indomani dell’accoltellamento dell’uomo ebreo a Milano scrive: “In che modo la Commissione europea intende rafforzare le politiche volte alla protezione di comunità religiose a rischio sul territorio dell’Unione?”. Tajani chiede con quali strategie la Commissione “intende contrastare il rischio di emulazione sul suolo europeo della cosiddetta Intifada dei coltelli e quali nuove iniziative intende adottare per rafforzare il dialogo interreligioso”.
L’ebreo aggredito ieri si chiama Nathan Graff, israeliano di 40 anni. L’uomo è stato accoltellato alla schiena, alla gola e al volto da un uomo incappucciato a Milano. È il genero di un rabbino di origine afghana, Hetzkia Levi, e attorno alle 20 stava tornando a casa, in una delle strade della zona ebraica, quando è stato inseguito e raggiunto alle spalle dall’aggressore. Graff indossava la kippah, ed era quindi “riconoscibile” come ebreo, e questo aumenta la preoccupazione della comunità ebraica che afferma che l’aggressore sia di origine araba. “Desidero sottolineare tutto il nostro affetto e tutta la nostra amicizia a questa comunità e ribadire il nostro sentimento di profonda vicinanza alla persona che è stata colpita a Milano, sulle cui dinamiche è in corso un’indagine della magistratura e non tocca a me intervenire”, ha dichiarato il presidente del Consiglio Matteo Renzi.