Bruxelles – “Volkswagen e molto probabilmente altre compagnie automobilistiche, hanno intenzionalmente violato i limiti imposti dagli standards sulle emissioni, applicati per proteggere la nostra salute e l’ambiente. L’Ue e le istituzioni europee devono al più presto rielaborare il modo in cui legiferano ed applicano le norme ambientali, dei consumatori e sanitarie”. Questo è il contenuto della lettera inviata da 39 organizzazioni non governative (Ong), tra cui Greenpeace, Climate Action Network Europe, BirdLife Europe, Corporate Europe Observatory (Ceo) e Food and Water Europe, indirizzata alla Commissione europea, Parlamento europeo e Consiglio Ue.
“L’Ue deve urgentemente migliorare le sue capacità di proteggere i cittadini europei dall’inquinamento atmosferico e dallo scorretto comportamento di alcune aziende”, il messaggio delle Ong arriva dopo lo scandalo dei test truccati delle emissioni Volkswagen, scoperto negli Stati Uniti. Oltre 400.000 persone ogni anno in Europa muoiono prematuramente a causa dell’inquinamento atmosferico, sostengono le Ong.
Le 39 associazioni non governative accusano inoltre l’industria automobilistica europea “di essere riuscita per molti anni a ottenere i risultati desiderati. A metà degli anni ’90 le lobby d’auto hanno lottato contro i target di emissioni obbligatori di CO2, proponendo invece uno schema volontario. Come ci si poteva immaginare, il piano di emissioni vincolanti ha fallito. Il sistema di limiti obbligatori è stato introdotto 10 anni più tardi, ancora una volta le case produttrici automobilistiche hanno ottenuto con successo limiti annacquati. Gli stessi fallimenti nelle norme di emissioni, sono state ripetuti per i veicoli di trasporto e per i negoziati in corso in materia di regime di prova per le auto da omologare”. In qualità di uno tra i principali lobbisti Ue, Volkswagen per molto tempo ha beneficiato di un accesso privilegiato nei processi politici, rappresentando un’influenza significativa, grazie anche alla sua membership in 5 gruppi consultivi della Commissione e nell’industria lobby Acea (associazione dei costruttori europei di automobili), affermano le Ong nella lettera rivolta alle istituzioni europee.
Quali sono i provvedimenti immediati da attuare per rispondere allo scandalo Dieselgate? Per le 39 Ong, l’Ue deve lavorare su 4 punti chiave: avviare un’indagine indipendente, trasparente e immediata su Dieselgate, rafforzare la supervisione nel processo di approvazione dei veicoli a motore, rendere più efficace l’applicazione della legislazione ambientale e assicurarsi che le aziende accusate di frode siano sospese dal registro lobby europeo fino a quando non venga dimostrato che siano conformi al diritto comunitario.