Bruxelles – L’Eurogruppo ha rimandato alla prossima settimana la decisione sull’esborso della tranche da 2 miliardi di aiuti per la Grecia. Per il presidente Jeroen Dijsselbloem “sono stati fatti molti progressi”, ed è in corso un “processo molto cooperativo”, ma “ci sono ancora dei punti aperti che vanno affrontati”. Nello specifico le due misure al centro delle discussioni più serrate tra i creditori e la Grecia sono sugli interventi nel settore bancario necessari per dare alla ricapitalizzazione di quelle in difficoltà, e sulle regole per combattere l’insolvenza nei prestiti per l’acquisto di case e permettere più facilmente i pignoramenti. Per Dijsselbloem questi nodi “devono essere affrontati in settimana”, e all’inizio della prossima “abbiamo dato mandato all’Euro Working Grup di riunirsi”, per valutare se le condizioni saranno state rispettate e eventualmente dare il via libera all’esborso.
Sulla questione delle case soprattutto “serve un ultimo sforzo da parte di tutti”, e per questo sono in corso “discussioni intense”, per arrivare a una soluzione che nello stesso tempo “possa tutelare i più vulnerabili, perché non possiamo rischiare che ci siano persone che si trovino senza tetto”, ma allo stesso tempo “colpire chi abusa della situazione”, ha affermato Pierre Moscovici. Il commissario agli Affari economici, che si è mostrato molto ottimista, ha assicurato che c’è una “cooperazione veramente ottima”, e che i tecnici “stanno lavorando letteralmente giorno e notte”.
Di progressi ha parlato anche Klaus Regling, direttore dell’Esm, l’organismo che sta gestendo il prestito alla Grecia secondo cui i risultati degli stress test alle banche del Paese “sono stati meno negativi di quanto ci si aspettava”, e questo potrebbe voler dire “che il prestito finale potrebbe essere molto inferiore agli 86 miliardi di euro inizialmente previsti”, e questa “è una buona notizia perché vorrebbe dire che il programma avrà un impatto minore sul debito greco”.