Bruxelles – L’Unione europea guarda anche ad Est per tentare di risolvere la crisi dei rifugiati. E non potrebbe essere altrimenti, visto che Paesi asiatici come Pakistan e Bangladesh rimangono tra quelli da cui continua ad arrivare un numero molto consistente di domande di asilo da parte di migranti, molte delle quali vengono sistematicamente respinte. Così il tema arriva anche sul tavolo della ministeriale Asem, tra Asia e Unione europea, in corso oggi e domani in Lussemburgo.
Prima dell’inizio del summit, l’Alto rappresentante per gli Affari esteri Ue, Federica Mogherini, ha avuto un incontro bilaterale con Sartaj Aziz, consigliere del primo ministro pakistano, “con cui abbiamo discusso – spiega Mogherini – non solo la situazione nella regione, gli sviluppi sulla sicurezza in Afghanistan, ma anche i flussi di migranti che arrivano in Europa in parte anche dal Pakistan e del bisogno di cooperare anche gestendo meglio questi flussi, anche attraverso accordi sui ritorni e le ri-ammissioni”. Già oggi esistono accordi bilaterale di questo tipo tra Ue e Pakistan, ricorda Mogherini, secondo cui il punto è però “la corretta applicazione di questi accordi”. Sul tema il dialogo è stato “molto positivo”, riporta l’Alto rappresentante secondo cui c’è grande “disponibilità a collaborare” per “assicurare che i ritorni dei migranti avvengano davvero e su questo si lavorerà nelle prossime settimane”. Un incontro simile è in programma anche con i rappresentanti del Bangladesh.
Per l’Italia partecipa alla riunione il sottosegretario agli Affari esteri, Benedetto Della Vedova, secondo cui “il fenomeno migratorio è un fenomeno globale che va gestito in modo unitario”. Si tratta di “una sfida di lungo periodo che non può essere affrontata solo con misure di breve periodo”, ha aggiunto il sottosegretario, ricordando l’impegno dell’Italia sia nelle operazioni per far fronte alle emergenze, sia attraverso azioni diplomatiche, quali il Processo di Khartoum e il Vertice de La Valletta.
Al centro della due giorni, che riunisce i ministri degli esteri e le delegazioni di 51 Paesi europei e asiatici, che insieme, ricorda Mogherini, “rappresentano il 60% della popolazione mondiale, del Pil e del commercio internazionale”, anche il cambiamento climatico, in particolare in vista della Conferenza di Parigi, la connettività tra Asia ed Europa e la stabilità e la sicurezza geopolitica come presupposti per garantire sostenibilità alla crescita economica delle due Regioni.