Bruxelles – La ripresa economica nella zona euro e nell’intera Unione europea, arrivata al suo terzo anno, dovrebbe proseguire seppur a un ritmo blando l’anno prossimo. Sono queste le conclusioni delle previsioni economiche d’autunno della Commissione europea. A favorire il ciclo positivo il calo dei prezzi del petrolio, la politica monetaria accomodante messa in atto dalla Bce e la relativa debolezza dell’euro che favorisce le esportazioni.
“Le previsioni economiche indicano che l’economia della zona euro prosegue sulla via di una crescita moderata. Questa crescita è sostenuta in gran parte da fattori temporanei quali i bassi prezzi del petrolio, la maggiore debolezza del tasso di cambio dell’euro e la politica monetaria accomodante condotta dalla Bce”, ha spiegato Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per l’euro e il dialogo sociale. Per Dombrovskis “è incoraggiante constatare che la zona euro è capace di resilienza agli sviluppi esterni, quali il rallentamento del commercio mondiale”, ma ha avvertito che “per mantenere nel tempo la ripresa, rafforzandola, occorre approfittare di questa fase temporanea di venti di poppa per portare avanti una gestione responsabile delle finanze pubbliche, promuovere gli investimenti e introdurre riforme strutturali che migliorino la competitività”. Questi a suo avviso sono “elementi importanti”.
Le previsioni indicano che nel 2016 e nel 2017 il ritmo della crescita resisterà a queste sfide grazie al sostegno di altri fattori: migliori risultati in termini di occupazione con conseguenze positive sul reddito reale disponibile, condizioni di credito più favorevoli, progressi nella riduzione dell’indebitamento e livelli superiori d’investimento. In alcuni paesi anche l’effetto positivo delle riforme strutturali attuate contribuirà a sostenere ulteriormente la crescita. Nel complesso, secondo le previsioni il Pil reale della zona euro crescerà dell’1,6% nel 2015, per salire poi all’1,8% nel 2016 e all’1,9% nel 2017. Per l’Ue nel suo insieme il Pil reale dovrebbe salire dall’1,9% di quest’anno al 2,0% nel 2016 e al 2,1% nel 2017.
“L’economia europea mantiene la rotta della ripresa. Per il 2016 si prospettano un rafforzamento della crescita e una riduzione della disoccupazione e dei disavanzi di bilancio. Ma questi miglioramenti non sono omogenei attraverso gli Stati membri: la convergenza non procede abbastanza velocemente, soprattutto all’interno della zona euro”, ha sottolineato Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici, secondo cui “restano da superare grandi sfide: l’insufficienza degli investimenti, le strutture economiche che frenano l’occupazione e la crescita e i livelli sempre elevati del debito pubblico e privato”. Per questo,ha continuato, sono necessari “interventi politici coraggiosi e risoluti”.