Bruxelles – Una moneta unica “può esserci soltanto se c’è un sistema bancario unico”, e per questo “i depositi, che sono la forma più diffusa di moneta, devono trasmettere lo stesso tipo di fiducia dovunque siano”. Lo ha sottolineato il presidente della Bce, Mario Draghi, parlando a Francoforte al Forum sulla vigilanza bancaria organizzato per il primo anniversario del Meccanismo unico di vigilanza (Ssm).
Il meccanismo unico di vigilanza è il primo pilastro dell’Unione bancaria cui si affiancano il meccanismo unico di risoluzione e uno schema di garanzia uniforme ancora da definire. Per questo c’è bisogno, secondo Draghi, di accelerare il completamento di queste riforme, perché “se vogliamo ripristinare la stabilità in Europa, che è la premessa per un ritorno alla prosperità, dobbiamo considerare i costi economici che implica la ricorrente incertezza delle condizioni in cui operano le società europee. Questo non solo causa una perdita di crescita oggi, ma impedendo gli investimenti, può indebolire il nostro potenziale in modo più duraturo” tenuto conto che “un processo di riforme che appare senza fine” non aiuta “a ridurre l’incertezza”.
“Nei primi anni dell’euro abbiamo vissuto nell’illusione di aver creato una piena unione monetaria”, ma perché “la valuta sia veramente una, deve essere anche veramente utilizzabile indipendentemente dalla sua forma o dal luogo. In particolare i depositi, che sono la forma più comune di denaro, devono ispirare lo stesso livello di fiducia ovunque si trovino”, ha avvertito Draghi, secondo cui “per garantire che i depositi siano realmente sicuri in tutta l’Eurozona, la possibilità che una banca fallisca deve essere indipendente dalla giurisdizione a cui è soggetta”, e “anche la risoluzione bancaria deve seguire lo stesso processo in caso di fallimento”, e se possibile “ai titolari dei depositi devono essere assicurate le stesse garanzie ovunque si trovino”.