Bruxelles – Con la decisione di ieri di ammorbidire la normativa sui nuovi test su strada per le emissioni delle auto, che in sostanza ritarda di due anni, dal 2017 al 2020, l’entrata in vigore “effettiva” dei vincoli Euro 6 che fissano il limite di 80 mg per le emissioni di ossidi d’azoto (NOx), consentendo una tolleranza agli sforamenti molto più alta di quanto previsto inizialmente, i governi europeo “stanno effettivamente ricompensando gli imbroglioni”. Per Jiri Jerabek, responsabili Energia di Greenpeace Eu, si tratta di “un vero fallimento della politica”.
Come definisce questa decisione?
“Questa decisione è a dir poco scandalosa. Siamo delusi da questo risultato perché significa che le auto potranno sforare i nuovi limiti Euro 6 per almeno tre anni in più. I governi prima dicono che vogliono punire gli imbroglioni ma alla fine permettono alle auto di fare maggiori emissioni. In questo modo gli imbroglioni li ricompensano”.
Dopo lo scandalo Volkswagen ci si aspettava una stretta, e invece è stato fatto il contrario insomma.
“Lo scandalo del diesel ha reso palese che piegarsi alle pressioni dell’industria automobilistica sta costando alla gente la propria salute e sta danneggiando l’ambiente. Ma dove sono stati questi signori nelle ultime settimane, su un altro Pianeta?”.
Cosa significa per l’Europa?
“Che la politica ha fallito a reagire allo scandalo. Avevano detto che avrebbero sistemato le cose e invece hanno semplicemente fallito e non sono stati capaci di prendere una decisione seria”
Il regolamento ora dovrà essere mandato al Parlamento Ue per il via libera, cosa dovrebbero fare i deputati secondo lei?
“Respingerlo e rimandarlo al mittente, chiedendo che gli Stati concordino per nuove regole più stringenti”.
Anche se questo significherà dover ricominciare il processo legislativo quasi dall’inizio?
“Il tempo per approvare l’entrata in vigore dal 2017 c’è, respingerlo è la cosa giusta da fare”.