Bruxelles – Gli Stati membri vogliono ammorbidire la normativa sui nuovi test sulle emissioni per le auto che dovrebbero evitare in futuro nuovi scandali come quello della Volkswagen. Il Consiglio Ue ha approvato a maggioranza qualificata una decisione tecnica sui motori delle auto che in sostanza ritarda di tre anni l’entrata in vigore “effettiva” della norma Euro 6 che fissa il limite di 80 mg per le emissioni di ossidi d’azoto (NOx), e allo stesso tempo inserisce una tolleranza molto più alta di quanto previsto prima.
Le nuove prove su strada di misurazione delle emissioni reali, che sono necessarie per evitare imbrogli sui limiti di emissione, saranno attuate dal 2017 in poi come inizialmente stabilito. Tuttavia, mentre prima si parlava di lasciare il tempo alle case automobilistiche di adeguarsi, permettendo loro di sforare per altri tre anni del 60% il limite di 80 mg per Km per le emissioni dei Nox, ora il testo parla di sforamenti del 110% fino al 2020. Non solo, dopo il 2020 sarà ancora consentito a tutte le nuove automobili di emettere 50% in più di NOx rispetto al limite Euro 6, sforamento che prima era vietato,e che ora è permesso per un tempo illimitato. Permettere sforamenti del 110% fino al 2020 vuol dire in pratica tornare quasi agli Euro 5 stabiliti a 180 mg/km del 2009.
“È vergognoso che, proprio mentre i deputati votavano per limiti all’inquinamento più severi, i governi nazionali abbiano annacquato quest’altro provvedimento con un accordo a porte chiuse”, ha attaccato la liberale Catherine Bearder. L’accordo è stato approvato al Comitato tecnico Ue sui veicoli a motore (Tcmv), in cui siedono e votano gli esperti dei governi degli Stati membri. Per Bearder si è trattato di “un fatto vergognoso che mette ancora una volta gli interessi dei costruttori davanti alla salute delle persone”.
Secondo l’accordo, approvato con la sola opposizione dell’Olanda e astensione della Repubblica Ceca (tutti gli altri hanno votato a favore), il limite di 80 mg/Km per i Nox per l’omologazione dei nuovi modelli potrà essere verificato nei nuovi test su strada in condizioni reali solo dal settembre 2017 ma solo per i nuovi modelli, per tutti i nuovi veicoli invece solo dal 2019. In questa prima fase verrà concessa una discrepanza del cosiddetto “fattore di conformità” di massimo 2,1 punti, ovvero del 110%, questo limite poi verrà portato all’1,5 (50%) in una seconda fase, ovvero soltanto dal gennaio 2020 per tutti i nuovi modelli e dal gennaio 2021 per tutti i nuovi veicoli. Con questa scelta “stiamo tornando indietro alle decisioni prese 8 anni fa invece di andare avanti”, ha sottolineato Miriam Dalli, del gruppo S&D. Anche i socialisti hanno parlato di una decisione “oltraggiosa” e hanno detto che non la sosterranno.
Per i Verdi la decisione presa oggi “sotto la pressione di Francia, Germania e Regno Unito”, è “di un cinismo senza pari”, ha dichiarato Yannick Jadot, secondo cui “non solo gli Stati hanno deciso di ignorare lo scandalo Volkswagen, ma anche di ignorare i problemi di salute pubblica legati all’inquinamento e che comporta circa 100mila morti premature in Europa”. La concessione di limiti più alti per sforare l’Euro 6 “è una vera e propria autorizzazione a violare la legge”, che “autorizzerà l’industria automobilistica a mettere nel mercato automobili che superano i limiti in vigore”.