Varsavia – Tornano al timone a Varsavia, armati della maggioranza assoluta dei seggi nel nuovo parlamento, i conservatori nazionalisti, euroscettici, ultracattolici di Diritto e Giustizia (PiS): alle legislative di ieri hanno ottenuto il 38% dei sondaggi (secondo proiezioni su risultati non ancora definitivi), percentuale che un sistema di voto con premio di maggioranza traduce in 238 seggi sui 460 che compongono il Sejm, la camera bassa. Per i liberali europeisti di Piattaforma Civica (Po), i registi dell’unica economia nell’Ue mai andata in recessione negli anni della crisi, la batosta è più grossa anche di quanto minacciato dai sondaggi. Piattaforma, il partito dell’ex premier e attuale presidente del Consiglio Europeo Ue Donald Tusk, si è fermato al 23,4% dei voti, ottenendo 135 seggi e poca voce in capitolo nella nuova assemblea dominata dai nazionalconservatori. Al terzo posto è arrivata la formazione del cantante rock ‘anti-sistema’ Pawel Kukiz, anche lui di posizioni nazionaliste, con 44 seggi, poi Nowocczesna (Moderni) di orientamento liberale, con 24 deputati e il partito dei contadini Psl con 18 seggi.
Buona la partecipazione per un Paese dell’ex blocco socialista dove le urne continuano ad attirare poco, al 51,6%. Il gran ritorno di Diritto e Giustizia al potere, senza bisogno di alleati, stravolge gli equilibri nella cosiddetta Nuova Europa, il Centro-Est dell’Ue di cui la Polonia è indiscusso peso massimo, con conseguenze inevitabili anche a Bruxelles. PiS come premier ha candidato Beata Szydlo, dai toni moderati, come il neo capo dello Stato Andrzej Duda, ma il vero dominus resta Jaroslaw Kaczynski, fratello del defunto presidente Lech, vero incubo per l’Ue negli anni in cui è stato premier – tra il 2006 e il 2007 – e come capo del partito euroscettico.
Notizia tratta da Askanews