Bruxelles – Da inizio 2015, grazie al piano Juncker, le piccole imprese di tutta Europa hanno già beneficiato di finanziamenti per un miliardo di euro. A goderne, in particolare le start up italiane, tedesche, francesi e britanniche. Il Fondo europeo per gli investimenti e i vari ‘fondi di azione’ nell’Unione europea hanno firmato accordi di investimento per oltre un miliardo di euro che apporteranno finanziamenti per i fondi propri di imprese. 28 operazioni in tutto, che beneficiano del sostegno del Feis, il Fondo europeo per gli investimenti strategici, cuore del Piano Juncker. L’aspettativa è che,
Questi accordi, indica la Commissione europea, permettono ai gestori di fondi di investire in nuove imprese, in piccole e medie imprese e nelle società a media capitalizzazione considerate promettenti. Ad esempio i fondi sono stati investiti in una delle aziende protagoniste dell’industria oftalmica italiana e in una start-up di Berlino che offre servizi a domicilio on-demand programmati con una piattaforma on-line globale e una giovane impresa di Londra che ha creato una piattaforma software per facilitare il processo di recruiting delle aziende. L’aspettativa è che, mobilitando altri investitori, compresi fondi del settore privati, questi investimenti si traducano in oltre 12 miliardi in tutta l’Ue.
“Il piano Juncker mira a procurare quegli strumenti finanziari che oggi il nostro mercato non è in grado di garantire, in modo da permettere all’Europa di investire nel proprio futuro”, commenta il vicepresidente della Commissione europea per la Crescita, Jyrki Katainen. “Questo è particolarmente vero – continua – per le piccole e medie imprese a cui mancano i finanziamenti in Europa, per questo accolgo con favore la notizia che il Fndo europeo per gli investimenti ha raggiunto un miliardo in finanziamento attraverso l’Efsi”.