Bruxelles – Cresce la tensione tra Croazia e Slovenia. Lubiana non ce la fa più: ieri è stata superata la quota di 40 mila profughi entrati nel Paese da sabato scorso. La situazione è fortemente peggiorata da quando l’Ungheria ha sigillato i confini, provocando un forte aumento della pressione sugli Stati vicini. Ma secondo le autorità slovene parte della colpa è anche di Zagabria che sta intenzionalmente spingendo i migranti verso il confine sloveno. Non un’accusa generica, quella di Lubiana, ma che il governo accompagna con la diffusione di video registrati dalla polizia slovena.
Le immagini, registrate da un elicottero con una videocamera termica, mostrano un treno non annunciato che dalla Croazia si dirige verso il confine sloveno. Centinaia di rifugiati scendono scortati da agenti in uniforme della polizia croata che letteralmente li scortano e gli indicano la strada fino al confine sloveno.
“La Croazia manda migranti attraverso la frontiera senza preavviso e in modo disorganizzato, senza compassione per gli altri esseri umani. Li inviano deliberatamente verso il fiume, nel tentativo di spostare tutto il peso della responsabilità sulla Slovenia”, accusa Boštjan Šefic, segretario di Stato al ministero degli Interni sloveno. “Solo ieri – continua – più di 12mila rifugiati e migranti sono entrati in Slovenia in questa maniera più di quanti ne siano entrati in Ungheria in qualsiasi singolo giorno”.
La gran parte dei migranti prende poi la via dell’Austria attraverso il confine di Sentilj. Nella sola giornata di ieri, fino alle 18, sono stati 9.700 i migranti che hanno lasciato il territorio sloveno, diretti verso nord. Il valico di Sentilj, chiuso al traffico a causa della forte affluenza di migranti, è stato riaperto stamani, e circa 2.500 persone stanno per varcare il confine. Alle ore 6.00 il numero dei migranti nei centri di raccolta e centri di permanenza temporanea in Slovenia, secondo i dati della polizia, era di 14.168 persone. La complessa situazione nell’Europa orientale sarà domenica al centro del summit straordinario convocato dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.