Bruxelles – La decisione del presidente del Portogallo, Aníbal Cavaco Silva di affidare al leader del centrodestra Passos Coelho il compito di formare un governo, anche se non ha una maggioranza in Parlamento a suo sostegno, è una “forzatura incostituzionale”, che “gli si ritorcerà contro”. Secondo l’eurodeputata Ana Gomes, del Partido Socialista (Ps), Cavaco Silva non ha fatto altro che compattare i socialisti nella scelta di provare a formare un governo di coalizione con il Bloco de Esquerda e il Partito Comunista. Una scelta di per sé “rivoluzionaria”, visto che dall’inizio della democrazia vige un divieto non scritto a questa ipotesi, un po’ come avveniva con il Pci in Italia, e che potrebbe rivelarsi vincente visto che le tre formazioni hanno i numeri per governare, ma a patto che riescano a mettersi d’accordo su un programma, cosa non scontata.
Come giudica la scelta di Cavaco Silva?
“Sinceramente visto come si è comportato durante il suo mandato non sono sorpresa. Prima delle elezioni aveva detto che non avrebbe mai indicato un premier che non avesse una solida e stabile maggioranza, e ora si contraddice. Non solo, lo fa andando oltre i suoi poteri costituzionali. L’affermazione che non permetterà la nascita di un esecutivo con i due partiti della sinistra, che sono due partiti assolutamente legittimi e che hanno avuto un largo consenso, è sorprendente e non ha giustificazioni costituzionali. Ma gli si è già ritorta contro”.
In che modo?
“Senza volerlo ha contribuito a unire il Partito socialista. Prima molti non erano contenti all’idea di negoziare un governo con la sinistra, mentre alla riunione del partito di ieri sera non è stato difficile avere invece una chiara decisione di cercare una vasta coalizione e di presentare una mozione di sfiducia del governo Coelho appena si formerà”.
Cosa succederà se la sfiducia passerà?
“La sfiducia passerà perché su questo siamo d’accordo con le forze della sinistra e insieme abbiamo la maggioranza del Parlamento. A quel punto, visto che nuove elezioni non sono possibili perché il presidente è nel suo ‘Semestre bianco’, si apriranno due strade. La prima è mantenere al governo Coelho, con un esecutivo ad Interim in attesa dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Ma un esecutivo del genere non ha il potere di approvare il bilancio e quindi di rispettare gli impegni presi con l’Europa. Insomma se lo facesse Cavaco Silva andrebbe di nuovo contro i suoi obiettivi dichiarati. L’altra scelta possibile è affidare l’incarico al leader del Ps António Costa, l’unico che potrebbe formare un governo con una chiara maggioranza in Aula”.
Lei crede sia possibile un governo Costa con la sinistra radicale?
“Se Costa non riuscirà a formare una vasta coalizione nessun altro ci riuscirà, e io sono convinta che abbia le capacità negoziali giuste. In ogni caso sta già facendo la storia perché ha rotto un tabù: dal ritorno della democrazia in Portogallo si affermava che non ci potesse essere una coalizione con le forze della sinistra. In questo senso ha abbattuto un muro e da domani il Paese non sarà più lo stesso”.
Tra voi socialisti, il BI e i comunisti permangono grosse differenze, e anche tra i due partiti della sinistra radicale. È possibile davvero unire queste tre forze?
“Loro hanno già detto di essere disponibili a trattate, ed è un buon inizio. Io credo riusciremo a trovare un compromesso perché vogliamo tutti porre fine alle tremende sofferenze dei portoghesi causate dall’austerità voluta dalla Troika. Loro come noi non vogliono che non si continui con le stesse politiche ingiuste e pericolose per la democrazia portate avanti finora. E poi sono sicura che non vorranno rischiare di nuovo, come successe nel 2011, di far cadere ancora il Paese nelle mani della destra”.