Bruxelles – Accogliere i richiedenti asilo e i migranti nell’edificio del Parlamento europeo di Strasburgo non si può. Occorrono i permessi per un cambio di destinazione d’uso del palazzo, lavori di ristrutturazione, messe a norma per altre misure di sicurezza. Un processo che, pur volendo, “richiederebbe tempi e costi tali da rendere la proposta impraticabile”. Il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, risponde in una lettera alla provocazione del co-presidente dei Verdi europei, Philippe Lamberts che il mese scorso, nell’Aula proprio della sede del Parlamento di Strasburgo, aveva chiesto di usare il palazzo francese per ospitare i rifugiati così da dare un senso ad una struttura sottoutilizzata. E’ la solita questione della doppia sede del Parlamento Ue, oggetto di ripetute critiche e polemiche per la questione costi/benefici, ultima delle quali a firma dei Verdi. Schulz scrive quindi agli esponenti dei Verdi Philippe Lamberts, Ska Keller, Ulrike Lunacek e Heidi Hutala e spiega perché non ospitare richiedenti asilo non si può.
“E’ vero che gli uffici dei membri del Parlamento son ben attrezzati, ma le autorizzazioni per l’utilizzo degli edifici del Parlamento non permettono l’uso ad abitazione, neppure temporaneo, tra le prerogative” dei permessi riconosciuti, scrive Schulz. Di conseguenza, l’edificio di Strasburgo “richiederebbe di essere ri-attrezzato per rispondere a requisiti di sicurezza più stringenti, e si renderebbero necessarie autorizzazioni dalle autorità nazionali” e dunque francesi. “Il soddisfacimento dei requisiti giuridici e tecnici richiederebbe tempi e tempi tali da rendere la proposta impraticabile”, conclude Schulz, convinto comunque che il Parlamento europeo “continuerà a lavorare a soluzioni comuni europee per questa crisi di migranti”.