Bruxelles – Gli Stati della zona euro dovrebbero avere una rappresentanza unificata nelle istituzioni finanziarie internazionali, in particolare nel Fondo monetario. È una delle proposte contenute nel pacchetto di misure adottato dal collegio dei commissari europei per rivedere l’approccio al semestre europeo e migliorare la governance economica della zona euro. La Commissione vuole anche creare comitati nazionali per la competitività, un Comitato consultivo europeo per le finanze pubbliche e un sistema comune di garanzia dei depositi .
“Se ogni Stato membro della zona euro parla per sé, o peggio ancora se alcuni si contraddicono a vicenda, l’Eurozona non avrà mail il peso che dovrebbe avere vista l’ampiezza della sua economia. Avere una sola voce la renderebbe più forte dei suoi membri presi individualmente, anche i più grandi”, ha spiegato il vicepresidente e responsabile per l’Euro Valdis Dombrovskis. E a rappresentare l’Eurogruppo dovrebbe essere il suo presidente. “Proponiamo anche di creare un meccanismo di coordinamento per preparare le posizioni unificate che verranno presentate”, in questi organismi internazionali, “facendo in modo che queste posizioni diventino più vincolanti per gli Stati”. Secondo le previsioni dell’esecutivo questo obiettivo potrà essere raggiunto a fasi per realizzarsi nel 2025.
La questione della rappresentanza unica non è nuova né semplice per l’Europa. In questo caso l’assenza di una personalità giuridica dell’Eurogruppo, che non è neanche un’istituzione comunitaria vera e propria, potrebbe rendere la cosa più difficile. Al momento anche l’Ue ha difficoltà ad essere rappresentata nelle principali istituzioni internazionali.
All’Onu ad esempio è soltanto membro osservatore, dal 1974, seppur con diversi privilegi. Con l’entrata in vigore del trattato di Lisbona l’Unione europea ha assunto personalità giuridica ed una capacità unica di rappresentare gli Stati membri presso le Nazioni Unite e nel 2011 l’Assembea generale le ha conferito la facoltà di prendere la parola attraverso il presidente del Consiglio europeo e l’ha invitata a intervenire durante il dibattito generale all’apertura dell’Assemblea. L’Ue ha inoltre ottenuto il diritto di presentare oralmente proposte ed emendamenti, una possibilità di cui non dispone nessun altro osservatore, e il diritto di replicare una volta agli interventi riguardanti le sue posizioni.
L’Unione è poi membro dell’Organizzazione mondiale del commercio, il Wto, in cui è invece la Commissione ad avere il ruolo principale partecipando ai negoziati, seppur coordinandosi strettamente con Stati e Parlamento europeo. Dopo un negoziato l’esecutivo comunitario ha bisogno dell’autorizzazione formale sia del Consiglio che del Assemblea comunitaria per firmare l’accordo a nome di tutta l’Ue. Difende inoltre gli interessi dell’Ue dinanzi all’organo di conciliazione.
Infine l’Unione europea è rappresentata al G20 (ma anche gli Stati ci sono) che però non è una istituzione internazionale vera e propria ma un forum.