Bruxelles – Di nuovo intorno al tavolo, questa volta in formazione ristretta, per tentare di trovare una linea comune nella crisi dei rifugiati. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker convoca per domenica 25 ottobre i capi di Stato e di governo dei Paesi dei Balcani occidentali dove regna il caos dopo la decisione dell’Ungheria di sigillare anche il confine con la Croazia. Solo nella giornata di ieri dalla Serbia sono entrate in Croazia circa 7 mila migranti (210 mila dalla metà di settembre), mentre in Slovenia ne sono arrivati 8mila solo ieri e 21.500 nell’ultima settimana. In questi giorni il presidente sloveno, Borut Pahor è a Bruxelles dove ha incontrato Juncker e il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk: forse proprio durante questi incontri si è deciso di chiamare a raccolta i leader dei Balcani occidentali.
Al summit parteciperanno i capi di Stato e di governo di Austria, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Germania, Grecia, Ungheria, Romania, Serbia e Slovenia. Presenti anche la presidenza lussemburghese, l’Alto rappresentante per gli Affari esteri Ue, Federica Mogherini e rappresentanti delle agenzie Ue Frontex ed Easo (ufficio europeo di supporto all’asilo). “Nei Paesi lungo la rotta migratoria dei Balcani occidentali serve più cooperazione, più consultazioni e azioni operative immediate”, spiega la nota della Commissione che convoca la riunione. L’obiettivo del summit, aggiunge, sarà dunque “concordare su conclusioni operative comuni che possano essere immediatamente implementate”. L’incontro si terrà nel pomeriggio di domenica, tra le 16 e le 19, e sarà seguito da una cena di lavoro nel quartier generale della Commissione Ue al Berlaymont.