Bruxelles – Le parti libiche devono “approvare immediatamente il combattuto compromesso politico” raggiunto con la mediazione delle Nazioni Unite per la formazione di un governo di unità nazionale. È l’appello congiunto che arriva dai ministri degli Esteri di Algeria, Francia, Germania, Italia, Marocco, Qatar, Spagna, Tunisia, Turchia, Emirati arabi, Gran Bretagna e Stati Uniti insieme all’Alto rappresentante per gli Affari esteri Ue, Federica Mogherini. Oggi sono passati 4 anni esatti dalla morte di Muammar Gheddafi e dall’inizio della guerra civile nel Paese e oggi l’Onu sperava di potere annunciare la formazione di un nuovo governo di coalizione. Ma la strada sembra in salita con il parlamento di Tobruk che, secondo fonti di stampa, avrebbe già bocciato il piano.
A smentire la notizia il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni che precisa: il Parlamento di Tobruk “non ha né approvato né bocciato” la proposta perché il presidente della stessa assemblea “ha deciso di non sottoporre la proposta al voto della Camera dei rappresentanti”. Questa, ammette, “è una delle vicende di questi giorni che costituiscono un rischio per il percorso proposto dall’Onu”. La comunità internazionale però “spinge perché ci si pronunci” e “mi auguro – aggiugne Gentiloni – che le parti, al di là delle difficoltà di queste ore, prenderanno atto di questo”. Nelle prossime ore si aspetta anche una risposta dal governo di Tripoli.
Le parti coinvolte nel dialogo libico “sono di fronte a una scelta dura. Possono ritardare l’approvazione del desto e degli annessi oltre il 20 ottobre o cercare di fare ulteriori modifiche, e mettere a rischio la stabilità del Paese”, scrivono nell’appello i capi delle diplomazie. Ma “per garantire il futuro della Libia”, esortano, è necessario che tutti approvino “immediatamente” l’accordo per la creazione del governo di unità nazionale che “porterà un periodo di stabilità al Paese fino alla formazione fino a che si potrà concordare una nuova Costituzione”. Poi “si potranno tenere nuove elezioni che daranno finalmente alla Libia un parlamento pienamente rappresentativo, inclusivo e democratico la cui legittimità sia riconosciuta in tutto il Paese e nel mondo”.
“Il popolo libico – continuano i ministri e Mogherini – hanno chiarito che vogliono porre fine all’instabilità del loro Paese, instabilità che ha portato alla perdita di vite umane, permesso al terrorismo di crescere e gravemente danneggiato l’economia del Paese”. Se il Paese riuscirà a darsi un governo, “la comunità internazionale è pronta a supportare il popolo libico e i leader che sceglierà”, garantiscono i firmatari dell’appello. In particolare la comunità internazionale “è pronta a lavorare con il governo di unità nazionale, su sua richiesta, per supportare la lotta al terrorismo, in particolare contro l’Isis e Ansar Al-Sharia e nell’aiutare la Libia ad affrontare le sue molte sfide”. Ma perché tutto questo sia possibile è necessario che “tutti i partecipanti al dialogo colgano l’opportunità di porre fine a questa instabilità approvando e implementando l’accordo politico senza introdurre ulteriori modifiche”.