Bruxelles – Nonostante gli screzi iniziali sembra che le cose potrebbero filare più lisce di quanto si potesse immaginare per l’approvazione a Bruxelles della Legge di stabilità italiana. C’è un “buon clima” in Commissione, dopo una prima lettura del testo inviato giovedì scorso, secondo quanto riporta l’Ansa che citando fonti qualificate afferma che l’Italia è “più solida” del 2014 e “non ci sarà rinvio” della manovra al mittente entro la prima settimana. Al di là delle parole forti di Matteo Renzi, che la settimana scorsa aveva affermato che l’esecutivo comunitario non avrebbe il diritto di entrare nel merito delle leggi di Bilancio dei Paesi membri, rimandare indietro una la Legge di stabilità nella prima settimana è una cosa che avviene solo nel caso delle violazioni più gravi. E’ successo la settimana scorsa alla Spagna, che ha visto rigettare la propria proposta in quando, pur essendo già sotto il cosiddetto “braccio correttivo”, ha proposto target palesemente insufficienti a passare l’esame dei conti. Ma si trattava di un caso particolare in quanto Madrid ha voluto anticipare i tempi dell’esame per evitare che il risultato arrivasse in corrispondenza con le elezioni nazionali.
Secondo le regole del Two Pack, tutti i Paesi della zona euro dovevano consegnare i propri piani di bilancio per il 2016 entro il 15 ottobre, la Commissione ora li valuterà alla luce delle previsioni economiche d’autunno, che saranno pubblicate il prossimo 5 novembre, e darà un giudizio definitivo entro la fine del mese prossimo. In questo periodo l’Italia proverà a far passare i due punti più critici del proprio piano. Da una parte l’abolizione dell’Imu, che è invisa a Bruxelles che invece preferirebbe fossero alleggerite le tasse sul lavoro. Se il peso di questa manovra sul rapporto deficit-Pil non sarà considerato così elevato la cosa potrebbe essere lasciata passare. Più difficile invece, ma non ancora impossibile, che l’Italia ottenga il via libera all’altra sua richiesta, ovvero lo scomputo delle spese per la gestione dell’immigrazione dal conteggio di Bilancio ai fini del Patto di Stabilità e crescita. Secondo le stime italiane un tale via libera permetterebbe di risparmiare 3 miliardi che potrebbero essere spostati su altre voci di spesa. La trattativa è in corso, ma come ha spiegato anche Renzi al termine dell’ultimo Consiglio europeo, il nostro Paese non farà le barricate per ottenerla. Ma il lavoro diplomatico è in corso da tempo, e nel prossimo mese è destinato ad aumentare.