Roma – La scadenza del 31 dicembre, termine ultimo per certificare alla Commissione europea la spesa dei Fondi strutturali 2007-2013, si avvicina sempre più e l’Italia ha ancora 8,8 miliardi da spendere per evitarne il disimpegno automatico e dunque la restituzione a Bruxelles. L’aggiornamento sullo stato della programmazione lo ha dato ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De vincenti, in audizione davanti alla commissione Politiche Ue del Senato. “Su 46,7 miliardi di euro complessivi – ha spiegato – le spese si attestavano a 37,9 miliardi” certificati alla data del 31 agosto scorso, l’81,2% della somma a disposizione.
L’esponente dell’esecutivo ha mostrato ottimismo, sottolineando la “forte accelerazione della spesa in corso d’anno, che permette di vedere con fiducia il traguardo” del 100% di risorse utilizzate entro fine dicembre. Tuttavia, desta preoccupazione che la gran parte dei fondi ancora da spendere siano concentrati proprio nelle Regioni a obiettivo convergenza, quelle più in ritardo nello sviluppo economico. Infatti, ben 6,2 miliardi degli 8,8 da utilizzare sono in capo ai programmi regionali di Calabria, Sicilia e Campania e a quello nazionale Reti e mobilità.
De Vincenti ha messo però in evidenza anche gli aspetti positivi della passata programmazione, citando il premio ‘RegioStars’ assegnato dalla Commissione europea alla Puglia per il progetto ‘Diritti a scuola’, una iniziativa per il contrasto alla dispersione scolastica.
Riguardo alla programmazione 2014-2020, il sottosegretario ha segnalato che sono stati già approvati dalla Commissione europea 47 dei 50 programmi totali, tra regionali e nazionali, previsti dall’accordo con l’Ue. I tre che mancano all’appello sono il Programma nazionale Legalità e quelli regionali della Calabria – la cui approvazione è pero in fase di formalizzazione, ha precisato De Vincenti – e della Campania.