Bruxelles- “La libertà di espressione è un concetto fondamentale per una società democratica, in particolare è un diritto che va sostenuto in un contesto elettorale”. Si è espresso così il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Nils Muižnieks, in merito alla restrizione dell’informazione dei media in Turchia.
Le dichiarazioni arrivano in seguito all’attacco terroristico dello scorso 10 ottobre che ha colpito Ankara. La seconda Corte della capitale turca ha imposto il segreto sulle indagini in corso dell’attentato, negando la pubblicazione di notizie, interviste, opinioni dei media. Le motivazioni delle autorità sono state: “Bisogna mantenere l’integrità delle investigazioni giudiziarie, la sicurezza nazionale e l’ordine pubblico”. Le informazioni riguardo l’accaduto sono state divulgate unicamente sul sito ufficiale della Corte.
“Sono dispiaciuto nel vedere che in seguito all’annuncio di una totale proibizione dell’attività mediatica, la Corte non abbia considerato il bisogno del pubblico di ricevere notizie, una necessità fondamentale soprattutto in momenti difficili, come dopo la tragedia avvenuta ad Ankara il 10 ottobre” ha aggiunto Muižnieks. Non è la prima volta che le autorità turche applicano questo genere di restrizioni. La stessa situazione avvenne anche in occasione dell’assalto al giornalista Ahmet Hakan, in seguito all’arresto e al successivo rilascio di Bülent Keneş, il direttore del giornale “Zaman” e dopo la rimozione simultanea di alcuni canali televisivi turchi.
Muižnieks ha chiamato in causa i criteri della commissione dei ministri del Consiglio d’Europa contrari alla limitazione della libertà di espressione: gli Stati membri non dovrebbero limitare l’accesso alle informazioni in tempi di crisi, le corti internazionali e nazionali devono tener conto della necessità delle persone di sapere cosa sta accadendo. “Spero che le autorità tengano conto di queste legittime urgenze” ha concluso il commissario.